Il Coronavirus spaventa i mercati finanziari con la prospettiva di una recessione globale, i governatori delle banche centrali di diversi paesi assicurano il loro intervento a sostegno dell’economia: Wall Street e alla fine anche le borse europee per la maggior parte hanno recuperato fiducia ma non Piazza Affari che ha chiuso le contrattazioni con Ftse Italia All Share a 23.514,49 punti (-1,64%) e Ftse Mib a 21.655,09 punti (-1,50%), mentre lo spread Btp/Bund ha subito un’altra violenta dilatazione attestandosi su 176 punti base (variazione +4,90%, rendimento Btp 10 anni +1,13%, rendimento Bund 10 anni -0,62%) da 167 pb della chiusura precedente. Dopo una giornata passata in buona parte in negativo Londra segna +1,13%, Parigi +0,44%, Francoforte -0,27%. In serata Wall Street accelera. Il Dow Jones sale del 2,33% a 25.984,33 punti, il Nasdaq avanza del 2,10% a 8.746,01 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 2,03% a 3.014,74 punti.
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che il virus generi una «contrazione globale di breve durata» sull’economia mondiale, che porterà la Fed a tagliare i tassi nel primo semestre dell’anno, ipotesi riconosciuta come plausibile dal governatore Jerome Powell in una dichiarazione rilasciata venerdì scorso. La Banca centrale del Giappone ha garantito che agirà in maniera «appropriata» di fronte all’emergenza mondiale, il tasso dei tagli in Australia è considerato sicuro, tanto che i titoli decennali hanno toccato nuovi minimi di rendimento, il governatore della Banca di Francia e membro del consiglio direttivo della Bce, Francois Villeroy de Galhau, ha detto che la Banca centrale europea è pronta a sostenere l’economia, se necessario, per far fronte dell’epidemia di coronavirus, la Banca d’Inghilterra ha annunciato, che sta collaborando con il ministero delle Finanze britannico e con i suoi partner internazionali per proteggere il sistema bancario del paese e la sua economia dall’impatto della diffusione del Covid-19.
Le rassicurazioni delle banche centrali non sono bastate a Piazza Affari, frenata anche dall’incertezza sulla politica nazionale. In particolare il settore bancario ha sofferto, con Bpm -6,28%, Ubi -5,43% Bper -5,39%.
Tra le materie prime il Brent maggio è scambiato a 50,4 dollari al barile, ma era arrivato anche a 52 nella prima parte della mattina, il Wti aprile a 45,3 dopo essersi spinto fino a 46,7 dollari al barile. Recupera due punti percentuali l’oro che riaggancia i 1600 dollari l’oncia.