Sulle concessioni autostradali «la strada giusta la deve scegliere il governo sulla base dei dettati normativi e delle analisi dello stesso governo. Quello che mi preoccupa non è tanto il ritiro o meno delle concessioni ma il fatto è che è un anno e mezzo che se ne parla senza avere fatto un passo avanti e di fatto paralizzando ogni altra iniziativa sull’altare di un dibattito che è da talk show, da politica e non ha prodotto risultati». Lo ha detto il governatore ligure Giovanni Toti parlando con i giornalisti a margine dell’incontro con il presidente dell’Enit.
«Aspettavamo – ha spiegato Toti – un’agenzia per il controllo della qualità e della sicurezza delle nostre infastratture che non è partita, aspettavamo un tavolo Liguria, prima piattaforma logistica del paese per la portualità, e non se n’è vista ancora traccia, aspettavamo notizie sulla sicurezza dei nostri viadotti e delle nostre gallerie, e ormai le lettere dalla Regione al ministero stanno diventando un genere letterario più che una pratica amministrativa e non abbiamo ancora saputo niente, non ho visto né nella legge di stabilità nazionale né nel decreto Milleproroghe se non una generica possibilità di affidamento ad Anas, gli strumenti, cioè gli investimenti, le strutture, l’organizzazione necessari a imprimere una svolta alle nostre infrastrutture.
«Se ritirerà o meno le concessioni – ha aggiunto Toti – il governo faccia quello che ritiene più opportuno quello che io chiedo è di sapere che cosa succede in caso di revoca e di non revoca, chi paga investimenti come quello per la Gronda da quattro miliardi di euro che è ancora bloccata, chi investirà per la sicurezza dei nostri viadotti e delle nostre gallerie, quale struttura tecnica di supporto esaminerà la sicurezza delle nostrev infrastrututre, quali progetti di implementazione di strutturee vetuste ci sono in questo Paese e chi li porterà avanti. Legati alle concessioni ci sono opere accessorie, grandi piani di investimento, un necessario piano di messa in sicurezza. Il governo faccia come ritieno opportuno fare, ci dia cortesememte le risposte che mancano».