Proseguono senza intoppi i negoziati commerciali Usa-Cina e gli operatori guardano con ottimismo all’incontro previsto a Washington nei prossimi giorni. Anche i dati macroeconomici cinesi (l’indice Markit/Caixin di marzo relativo all’attività manifatturiera cinese ha superato le attese degli analisti) sembrano allontanare almeno in parte le preoccupazioni dei giorni scorsi circa un rallentamento dell’economia globale, mentre il nuovo calo dell’attività manifatturiera nell’Eurozona, sui minimi da aprile 2013, non giunge inaspettato.
Le borse europee chiudono così in netto rialzo. Eurostoxx segna +1,19%, Eurostoxx 50 +1,00%, il Cac 40 di Parigi + 1,03%, il Dax 30 di Francoforte + 1,35%, il Ftse 100 di Londra +0,52%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 23.555,49 punti (+1,04%) e Ftse Mib a 21.520,25 punti (+1,10%). Lo spread BtP Italia/Bund è passato a 269 punti base dai 255 pb di venerdì sera ma si tratta solo di una questione tecnica: la piattaforma Mts, il mercato elettronico per la trattazione all’ingrosso di titoli obbligazionari europei a reddito fisso, aggiorna periodicamente, i BTp benchmark, cioè i titoli guida per ciascuna delle scadenze emesse dal ministero dell’Economia in relazione alle nuove tranche emesse e al volume degli scambi che si registrano sul mercato. Con l’aggiornamento dei benchmark, cambia di conseguenza il rendimento che viene utilizzato nel confronto con i titoli di altri paesi per il calcolo dello spread.
A Piazza Affari bene le banche, con Unicredit (+4,32%) che registra il maggiore rialzo del listino principale dopo essere stata inserita nella “convinction list” da Goldman Sachs. Brilla Stm (+4,02%) in scia ai dati cinesi.
Sul Forex, euro/dollaro poco mosso a quota 1,121. La sterlina si rafforza su dollaro ed euro (GBP/USD a 1,313 e EUR/GBP a 0,854), in attesa che il parlamento britannico si esprima sulla Brexit. A
Tra le materie prime salgono le quotazioni del greggio con Wti e Brent rispettivamente 61,1 (+1,6%) e 68,6 dollari al barile (+1,5%).