Le tensioni tra il governo italiano e le autorità europee (il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, consegnerà oggi al ministro italiano dell’Economia, Giovanni Tria, la lettera di richiamo della Commissione sui conti pubblici italiani) e all’interno dello stesso governo tra M5S e Lega hanno frenato la Borsa di Milano e causato un nuovo, sensibile allargamento dello spread BtP-Bund.
Piazza Affari ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 21.074,33 punti (-1,74%) e Ftse Mib a 19.087,53 punti (-1,89%). Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005340929) e il Bund benchmark ha terminato la seduta a 325 punti base, in forte aumento rispetto alla chiusura di ieri a 309 punti e a un punteggio record degli ultimi cinque anni. Il rendimento del decennale italiano in chiusura è salito dal 3,55% al 3,68 per cento.
Negative anche le altre Borse europee, non incoraggiate dall’avvio in rosso di Wall Street. Francoforte segna -1,07%, Parigi -0,55%, Londra -0,39%.
A Piazza Affari i bancari, come di consueto, hanno risentito dell’aumento dello spread ma tutti i comparti sono in discesa. Dei 217 titoli trattati, 159 hanno chiuso in flessione, 43 azioni in rialzo, 15 sono rimasti stabili. Sul listino principale i rialzi maggiori sono di Recordati (+1,54%), Ferragamo (+0,94%), Italgas (+0,91%), Telecom (+0,74%), i ribassi maggiori di Buzzi Unicem (-6,43%) penalizzata dall’andamento del settore costruzioni, Banco Bpm (-5,7%), Stm (-4,98%), Fineco (-4,67%).
Sul fronte dei cambi, l’euro viene scambiato a 1,152 dollari (ieri era a 1,1538) e vale 129 yen (129,35), il dollaro-yen è pari a 112,13 (112,11).
Tra le commodities, in calo il petrolio (il wti, contratto con consegna a dicembre, cede lo 0,57%, portandosi a 69,3 dollari al barile) e in leggero aumento l’oro, che sale a 1.227,8 dollari l’oncia.