Chiusura cauta per le principali borse europee, a conclusione di una giornata che ha offerto segnali contrastanti. Negli Usa, i principali indici di Wall Street viaggiano in rialzo ma permangono timori per la guerra sui dazi con la Cina. L’Eurostat ha comunicato che nel secondo trimestre del 2018 il tasso di occupazione nella zona euro è cresciuto ancora. L’indice della fiducia delle piccole e medie imprese americane è salito a livelli non più raggiunti dai tempi della presidenza di Ronald Reagan. Parigi segna +0,27% a 5.283 punti,Francoforte-0,13% a 11.970 punti, Londra -0,08% a 7.273 punti.
Milano ha chiuso le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 23.114,22 punti (-0,29%) e Ftse Mib a 20.853,84 punti (-0,31%). Le dichiarazioni rassicuranti rilasciate nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giovanni Tria hanno favorito un’ulteriore riduzione dello spread a 234 punti base, mentre il rendimento del Btp a 10 anni al 2,77%.
A Piazza Affari hanno agito sui listini prese di beneficio dopo il boom di ieri. In calo Mediaset (-3,33%) che ieri era salita del 4,6% e Leonardo (oggi -1,82%, ieri +7%), e in linea generale i bancari.
Le dichiarazioni ottimistiche rilasciate in questi giorni dal negoziatore dell’Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, sostengono l’euro e la sterlina, nonostante il parziale recupero del dollaro di oggi pomeriggio che riporta i rispettivi cambi sotto quota 1,16 e in area 1,30.
Il prezzo del barile di petrolio è tornato a 68,71 dollari nel Wti ottobre (+1,7%) e a 78,5 dollari nel Brent novembre (+1,5%) in scia all’incertezza della situazione politica in Libia e in Iran.