Negli ultimi cinque anni, in Italia, un giorno sì e un giorno no, è nata una impresa di street-food, la ristorazione ambulante che sta conquistando sempre nuovi sostenitori. L’esercito del catering su ruote è passato dalle 1.717 attività del 2013 alle 2.729 attuali, con un incremento in termini assoluti di oltre mille unità. Lo stesso non si può dire per la Liguria.
La fotografia della ristorazione ambulante scattata da Unioncamere – InfoCamere (dati Registro delle Imprese 2013-2018), mostra un settore poco vivace nella nostra regione, con sole 16 imprese all’attivo, diminuite del 5,9% nel corso dei cinque anni (in valore assoluto si è persa un’impresa). Numeri superiori solo a quelli della Valle d’Aosta e del Molise, con appena 5 e 14 realtà di street food.
Ai primi tre posti spicca la Lombardia (389 imprese), seguita dalla Puglia (295) e dal Lazio (271). Osservando la crescita nel periodo considerato, i dati mostrano invece l’aumento più marcato in Umbria, dove le imprese del settore sono passate da 11 a 27 in cinque anni. A seguire la Calabria, passata da 27 a 62 e ancora una volta la Lombardia, dove le attività legate al cibo “on the road” rispetto al 2013 sono più numerose di 198 unità (da 191 a 398).
Un tipo di ristorazione diffusa soprattutto nelle grandi città: Milano e Roma sono affiancate in testa con 181 realtà, seguite a distanza da Torino con 130. A seguire si incontrano città medio-grandi del Sud come Lecce (128), Napoli (94), Bari (73) e Catania (71).
Elevato l’apporto che al settore stanno dando gli imprenditori under 35. Le loro 600 imprese rappresentano oggi il 22% delle oltre 2.700 attività di ristorazione da passeggio. Negli ultimi cinque anni i giovani che hanno puntato su questo segmento sono stati poco più di 100 (+23,9% la crescita della componente under 35 nel periodo).
Un ruolo meno determinante ma comunque consistente lo giocano anche gli imprenditori stranieri: sono 327 le imprese gestite da persone non originarie dell’Italia, 112 (+52,1%) quelle aggiuntive rispetto al 2013.