Chiude poco sotto la parità la Borsa di Milano, intonata con gli altri listini europei e con Wall Street, sui quali pesano i timori di una guerra commerciale tra Usa e Cina e Usa e Ue. L’attenzione nei confronti dei dazi fa passare in secondo piano la crisi italiana, anche perché a Roma sta tornando l’ipotesi di un Governo “politico”.
Milano segna Ftse Italia All-Share a 23.929,59 punti (+0,10%) e Ftse Mib a 21.784,18 punti (-0,06%), il Cac 40 di Parigi -0,5%, l’Ibex 35 di Madrid -0,9%, il Dax di Francoforte -1,4%, Londra resta invariata.
Lo spread BTp/Bund chiude in netta contrazione. Il differenziale di rendimento tra i decennali benchmark italiani (Isin IT0005323032) e quelli tedeschi di pari durata ha terminato la seduta a 254 punti base, in calo rispetto ai 275 punti base segnati ieri in chiusura (253 p.b. in apertura oggi). Scende anche il rendimento del benchmark decennale italiano che si attesta al 2,88% dal 3,10% di ieri in chiusura.
A Piazza Affari giù Unipolsai (-4,42%), Tenaris (-3,25%), Unipol (-2,52%), Telecom Italia (-2,05% ). Bene Banco Bpm (+2,38%), Generali (+2,32%), Mediaset (+2,08%) e Fca (+2,05%), che domani presenterà il nuovo piano industriale.
Sul Forex, l’euro/dollaro rimane in area 1,16.
Tra le materie prime, stabile l’oro, poco sopra quota 1.300 dollari l’oncia, le quotazioni del petrolio scambiano in rialzo con Wti e Brent rispettivamente a 67,5 e 78 dollari al barile.