Forte ribasso in Borsa e spread ai massimi dalla fine del 2013: l’incertezza sull’evoluzione della cisi politica e istituzionale italiana preoccupa gli investitori. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 24.075,53 punti (-2,13%) e Ftse Mib a 21.932,69 punti (-2,08%), gli altri listini europei hanno chiuso in calo moderato: Parigi -0,61%, Francoforte -0,58%, Londra chiusa per festività. Lo spread tra il decennale benchmark italiano (ISIN IT0005323032) e il titolo tedesco di pari durata ha terminato a quota 235, quasi trenta punti base sopra la fine della scorsa settimana (206 punti). In fortissimo aumento anche il rendimento dei decennali italiani, al 2,69% (2,47% la chiusura di venerdì).
A Piazza Affari i titoli delle grandi banche sono stati i più colpiti: Finecobank -7,22%, Banca Generali -6,73%, Banco Bpm -6,58%, Mediobanca -6,08%. Ma pochi titoli hanno chiuso in positivo, come Moncler (+0,56%), Unipolsai (+0,53%) e Ferrari (+0,44%).
Forte ribasso del petrolio innescato dalla possibilita’ che Russia e Opec aumentino la produzione, rivedendo gli accordi di Vienna: i future del Wti a luglio scendono del 2% a 66,55 dollari al barile, mentre quelli a luglio del brent arretrano dell’1,43% a 75,35 dollari.
Sul fronte valutario l’euro resta sotto la soglia degli 1,17 dollari e si attesta a 1,1627 dollari, contro gli 1,1702 dell’apertura e gli 1,1667 della chiusura di venerdi’. La moneta europea è scambiata a 127,145 yen, contro i 127,33 della chiusura precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 109,353.