Chiudono deboli le Borse europee ma Milano accusa un calo netto, dovuto all’incertezza sulla formazione del nuovo Governo e all‘ipotesi di ritorno alle urne a breve. Londra segna – 0,02% con il Ftse 100 a 7.565,75 punti, Parigi -0,17% con il Cac 40 a 5.521 punti, Francoforte -0,28% con il Dax a 12.912 punti. Milano termina le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 26.461,89 punti (-1,57%) e Ftse Mib a 24.142,54 punti (-1,64%). L’instabilità politica ha avuto effetto anche sullo spread tra Btp e Bund, arrivato su quota 130 punti base (125 punti la chiusura di ieri), con il rendimento del decennale italiano all’1,85%.
A Piazza Affari deboli soprattutto le banche, con Banco Bpm – 2,89%, Bper -3,98%, Ubi Banca – 3,47%, Unicredit – 3,17%, Finecobank – 3,46%. Male anche il comparto energetico, con Eni in calo del 2,57% e Saipem in discesa del -0,16%, in scia al calo dei prezzi del petrolio, e le utility, con Italgas -3,36%, nonostante il rialzo di utile e fatturato nel primo trimestre, e Snam -2,09%, pur avendo registrato ricavi per 616 milioni (+2,5%) ebit di 355 milioni (+0,6%) e utile netto stabile a 254 milioni. In controtendenza Moncler (+3,49%). Poco sopra la parità Leonardo (+0,06%), che ha annunciato ricavi in crescita, utile netto stabile e conferma delle previsioni per il 2018.
Sul fronte valutario l’euro ha si è portato sotto quota 1,19 dollari, ed è scambiata a 129,66 yen, contro i 129,91 dell’apertura e i 130,2 della chiusura precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 109,34. Prezzi del petrolio in calo: i future del Wti a luglio scendono del 3,5% a 68,17 dollari al barile, mentre quelli a luglio del brent calano del 3% a 73,87 dollari.

























