Finale positivo per le Borse europee, sulla scia di Wall Street che è risalita dopo la partenza negativa causata dai dati sull’inflazione. L’indice Stoxx 600 guadagna l’1,06%. Francoforte segna +1,17% a 12.339 punti, Parigi +1,1% a 5.165 punti, Londra+0,64% a 7.213 punti. Milano termina con Ftse Italia All-Share a 24.673,16 punti (+1,76%) e Ftse Mib a 22.433,75 punti (+1,81%). Negli Usa il Dow Jones scambia sulla parità mentre S&P 500 e Nasdaq avanzano rispettivamente dello 0,4% e 0,9 per cento.
Il report di gennaio sui prezzi al consumo degli Usa ha evidenziato un incremento oltre le attese, con il Cpi in crescita dello 0,5% su base mensile (+0,3% il consensus) e del 2,1% su base annuale (+1,9% il consensus), mentre il dato core è aumentato dell’1,8% annuo rispetto al +1,7% previsto. Questi dati inizialmente hanno rafforzato le aspettative di ripresa dell’inflazione e di conseguenti interventi di politica monetaria, provocando un calo dei listini europei e un’apertura in negativo per gli indici americani. Poi gli operatori hanno preso in considerazione la necessità di avere un quadro più completo per valutare le prossime decisione della Fed e ora attendono di conoscere i prezzi alla produzione che veranno resi noti domani e quelli sul mercato del lavoro tra due settimane. In mattinata, inoltre, sono stati diffuse le notizie di un inatteso rialzo della produzione industriale nell’Ue e della crescita del pil in linea con le stime che confermano una fase di espansione dell’economia europea.
A Piazza Affari accelerano nel finale le banche, in particolare Bper (+5,2%), Banco Bpm (+3,9%) e Unicredit (+2,8%). Brillano Recordati (+4,9%), Leonardo (+4,7%), che ha completato la rinegoziazione della revolving credit facility con un pool di banche, internazionali e nazionali, Atlantia (+3,8%), Exor (+3,4%). Bene anche Enel (+2,7%) che nel quarto trimestre 2017 ha riportato un ebitda sopra le attese e ha confermato i target per il 2018.
Il tasso sul Bund è pari allo 0,76%, mentre quello del Btp + in area 2,05% con lo spread in calo a 130 punti base.
Sul Forex il dollaro perde terreno nei confronti delle altre valute, con il cambio Eur/Usd che raggiunge quota 1,24. Resta sostenuta la domanda di yen, con il dollaro/yen in calo sotto quota 107 e il cross con l’euro si attesta in area 132,6.
Tra le materie prime l’oro risale a 1.347 dollari l’oncia, mentre il petrolio inverte la rotta dopo l’aumento delle riserve di greggio inferiore delle attese segnalato dall’Eia, con Wti e Brent rispettivamente a 59,5 e 63,1 dollari al barile.