Nonostante le rassicurazioni della Bce, che ha lasciato i tassi invariati e confermato il quantitative easing almeno fino a dicembre, la Borsa di Milano chiude in rosso. Oggi Draghi ha invitato alla prudenza e alla pazienza, ma allo stesso tempo ha preannunciato che le discussioni del consiglio direttivo sulle future linee di politica monetaria «dovrebbero avvenire in autunno». Un segnale che i mercati hanno interpretato come un possibile dietrofront di una politica monetaria ultra-accomodante. E così l’euro si è spinto fino a quota 1,16 nei confronti del dollaro, mentre le Borse hanno fatto un passo indietro.
Ftse Mib perde lo 0,19% (21.438 punti), mentre All Share chiude a -0,17%, influenzati negativamente dall’ulteriore rafforzamento dell’euro sul dollaro. In rosso anche le altre principali piazze europee, a eccezione di Londra che, favorita dall’indebolimento della sterlina, segna un +0,77%. Parigi chiude invece a -0,32%, in lieve calo anche Francoforte (-0,04%).
Tornando a Piazza Affari, si distingue (in negativo) il titolo Telecom Italia che ha chiuso a 0,8160 euro per azione, in calo di quasi due punti percentuali (-1,98%). In rialzo invece Mediaset (+0,61%). Gli industriali: Fca in calo dell’1,34%, mentre Fincantieri ha piazzato un progresso del 3,58% spinta dalle parole del ministro francese Bruno Le Maire che ha assicurato il suo “benvenuto” al gruppo italiano nel capitale di STX France. Contrastati gli energetici a maggior capitalizzazione (Enel -0,93%, Eni +0,15%) e i principali finanziari con Mediobanca a -0,40%, Unicredit +0,12%, Generali invariata a 15,22 euro, Ubi -1,02%, Intesa Sanpaolo +0,42%.
Il prezzo del greggio ha registrato un andamento volatile, cambiando più volte la direzione di marcia. Il wti contratto con consegna a settembre cede lo 0,3%, attestandosi a 47,2 dollari al barile.