Nessun vincitore, ma 10 progetti da valutare. Si è concluso così il lavoro della commissione che ha giudicato i 76 partecipanti alla Blueprint Competition, il bando per i progetti destinati a ridisegnare il vuoto urbano degli spazi inutilizzati della Fiera di Genova nell’ottica di seguire la visione donata alla Città da Renzo Piano Building Workshop.
Nessuno ha raggiunto i 70 punti per aggiudicarsi la vittoria (e il premio), ma la commissione che aveva il compito di giudicare i progetti, ha ritenuto opportuno menzionarne 10 (che si divideranno il montepremi di 120 mila euro), che hanno ottenuto un punteggio da 67 a 55. Tutti rispettano la fattibilità economico-finanziaria: 200 milioni al netto dei 50 dei costi di demolizione iniziali.
Le immagini, con i nomi, li potete vedere qui.
Le tappe
La commissione ha iniziato i lavori il 20 gennaio scorso, con la prima seduta pubblica e l’illustrazione dei 76 progetti presentati. Altre sedute il 21 gennaio, il 3 e 5 febbraio. Dei 76 progetti, sette non risultavano anonimi: 6 hanno evidenziato i codici di presentazione che non dovevano essere riportati, un settimo è stato escluso perché erano state inserite le foto dei partecipanti. Sei i criteri di valutazione, per ognuno è stato assegnato un punteggio. Il totale massimo raggiungibile era di 100 punti: 40 per l’impostazione generale e la qualità architettonica complessiva, 10 per la fattibilità economico-finanziaria, 20 per la qualità degli spazi pubblici, dei rapporti fra gli edifici e per la viabilità interna, 10 per le proposte di riutilizzo del padiglione S (Palasport), 10 per il porto-canale e il rapporto con l’ambiente costruito, 10 per le indicazioni e strategie energetiche e ambientali.
«Abbiamo lavorato in maniera unanime – dice il presidente della commissione giudicante, l’architetto Giuseppe Cappochin – sono progetti di buona qualità, ma la complessità del tema ha visto alcuni aspetti, per esempio l’uso del Palasport, sviluppati meglio in alcune presentazioni, mentre altre hanno avuto miglior punteggio per esempio sui moduli abitativi, mancava una visione complessiva per raggiungere i 70 punti». Il bando, in alternativa al vincitore, dava appunto la possibilità di indicare 10 idee. Scorrendo i nomi compaiono 4 capiprogetto di nazionalità estera.
Tra le criticità segnalate, per esempio, la convivenza delle cubature in un’area come questa o la convivenza del porto-canale con il resto o la fruibilità delle architetture.
«Ora dibattito aperto per vedere come procedere in base a queste proposte – annuncia il sindaco Marco Doria, visibilmente sorpreso dall’esito – spetta comunque all’amministrazione decidere come proseguire, interloquendo con chi poi vuole investirci; al momento possiamo impegnare i 28,5 milioni dati dal governo con due provvedimenti distinti, per la sistemazione dell’area e la demolizione dell’ex Nira, che sono comunque compatibili con i 10 progetti e quindi non ostacoleranno il processo. Quello che è certo è che se non ci saranno investitori, la realizzazione è destinata a ritardare. Questa è l’unica variabile, molto più che la scelta del progetto tra questi selezionati». Doria annuncia anche che si confronterà con Renzo Piano per avere un suo contributo sulla decisione futura.
Potrebbe diventare decisivo nella scelta, a questo punto, anche il coinvolgimento del software di Colouree, che è in grado di prevedere molte cose a seconda della posizione degli accessi all’area e di cui BizJournal Liguria ha parlato qui.
«Alla fine è un vantaggio non avere un vincitore – aggiunge Cappochin – per poter attingere il meglio dai singoli progetti».
L’opera che ha raggiunto un punteggio maggiore è di un architetto greco: Michalis Ntourakos, di cui, facendo una ricerca su Google, si viene a sapere poco: nessun profilo Linkedin, nessuno sui social network, solo qualche menzione in alcuni concorsi. Probabilmente (abbiamo provato a contattarlo via mail per saperne di più) è un neolaureato.
Il 12 marzo la mostra con tutti i lavori presentati all’attenzione della commissione.