I listini europei chiudono dopo una serie di sedute di rialzo a causa anche di Wall Street e dei prezzi del petrolio. Il Cac40 di Parigi è sceso a 4.540,84, -0,26%, e il Dax di Francoforte a 10.757,31 (-0,04%). Positivo il londinese Ftse100, salito dello 0,45% a 7.017,64.
Piazza Affari in particolare, protagonista di sette incrementi consecutivi, ha scontato il tonfo di Monte dei Paschi e i realizzi su molti istituti bancari terminando la seduta con Ftse Mib a 17.230,03 (-0,44%) e Ftse Italia All-Share a 18.890,45 (-0,41%).
Mps ha chiuso con un calo del 15% a 0,295 euro,in parte a causa della tecnicalità delle operazioni di rafforzamento patrimoniale in vista, e in parte per l’incertezza sulla reale disponibilità di nuovi investitori a sottoscrivere la ricapitalizzazione. Calano Bper (-4,2%), Ubi (-37%) e Unicredit (-3%) dopo i rialzi in doppia cifra nell’ultima settimana. Exploit di Carige (+8,79%).
Giù Saipem (-3,8%) prima dei conti del III trimestre. Bene Luxottica (+4,4%) che ha riportato ricavi per 2,22 miliardi di euro nel terzo trimestre confermando le previsioni per fine anno.
Bene anche Fiat Chrysler (+1%) dopo il miglioramento delle stime 2016 che ora indicano l’utile operativo rettificato a oltre 5,8 miliardi sull’intero esercizio.
Molla leggermente la presa il dollaro pur confermandosi sotto quota 1,09 per un euro (a 1,0886 da 1,0877) con i future sui Fed funds che assegnano una probabilità vicina all’80% di un rialzo del costo del denaro Usa nella riunione di dicembre della Federal Reserve.
Le mosse dei Paesi esportatori in vista della ratifica dell’accordo per la riduzione della produzione di greggio e l’attesa dei dati sulle scorte Usa fanno scivolare il prezzo del barile dell’1,2% a New York a 49,89 dollari.


























