Un nuovo Funding Plan, entro il 31/3/2016, un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni, entro il 31/5/2016, un piano che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del gruppo, sempre entro il termine del 31/5/2016. Sono le richieste pervenute dalla Bce a Banca Carige. Ieri il cda dell’istituto ligure ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio della banca e il bilancio consolidato del gruppo al 31 dicembre 2015.
Anche alla luce della draft decision, Banca Carige ha deciso di procedere all’integrale svalutazione dell’avviamento residuo pari a 57,1 milioni. L’esercizio 2015 registra di conseguenza una perdita netta di 101,7 milioni, rispetto al corrispondente ammontare di 44,6 milioni che è stato comunicato al mercato l’11 febbraio scorso. La Banca precisa che la svalutazione produce effetti meramente contabili, con impatto sul solo risultato dell’esercizio 2015 ma non determina riflessi negativi sulla redditività prospettica e sui profili di adeguatezza patrimoniale e di liquidità del gruppo.
Del resto, la stessa perdita di 44,6 milioni di euro comprendeva la contabilizzazione dei contributi al Fondo Nazionale di Risoluzione e al Sistema di Garanzia dei Depositi per 42,2 milioni.
«In data 19/2 – si legge in un comunicato Carige – è pervenuta alla Banca nella forma della cosiddetta draft decision una lettera con la quale la Bce ha comunicato l’intenzione di adottare una decisione relativamente a “The reduction of risks and the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements”. Pur a fronte delle azioni che la Banca ha posto in essere, e riconosciute dalla medesima Autorità, al fine, in particolare, del rafforzamento del patrimonio (oggi il CET1 ratio è superiore al minimo indicato dalla BCE con la SREP decision del 20/11/2015), del miglioramento della governance e dei controlli e della maggiore efficienza della gestione, tale draft decision richiede di predisporre: un nuovo Funding Plan, entro il 31/3/2016; un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni, entro il 31/5/2016; un piano che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo, sempre entro il termine del 31/5/2016».
«La Banca – prosegue la nota stampa – ha riscontrato tale comunicazione fornendo i propri commenti e osservazioni, ribadendo l’adeguatezza delle strategie, dei processi, dei fondi propri e della dotazione di liquidità atti a fronteggiare i rischi correnti e prospettici del Gruppo anche nel nuovo deteriorato scenario di riferimento. Contestualmente, la Banca ha operato per ottemperare alle indicazioni dell’Autorità di Vigilanza e per creare le condizioni affinché il Consiglio diAmministrazione che sarà nominato dalla prossima Assemblea possa effettuare le scelte strategiche più adeguate per lo sviluppo della Banca e del Gruppo».
Nell’attuale situazione di mercato, «la Banca, al pari di altri istituti italiani comparabili, ha dovuto fronteggiare tensioni inaspettate con interventi tempestivi, in piena armonia con le disposizioni e i provvedimenti di vigilanza. Le difficoltà di contesto si sono riflesse specialmente sui risultati relativi alla raccolta diretta, che risultano in flessione rispetto ai livelli dello scorso esercizio, ed hanno anche parzialmente condizionato i risultati di conto economico del Gruppo, avendo determinato la necessità, anche alla luce della citata draft decision del 19/2 e al protrarsi delle difficoltà di mercato registrate in avvio di 2016, di procedere all’integrale svalutazione dell’avviamento residuo iscritto in Banca Carige pari a 57,1 milioni. Conseguentemente, l’esercizio 2015 ha registrato una perdita netta di 101,7 milioni rispetto al corrispondente ammontare di 44,6 milioni che è stato comunicato al mercato in data 11/2 u.s.. La Banca precisa che tale svalutazione produce effetti meramente contabili, con impatto sul solo risultato dell’esercizio 2015 ma non determina riflessi negativi sulla redditività prospettica e sui profili di adeguatezza patrimoniale (CET1R e TCR confermati rispettivamente al 12,2% e al 14,9%) e di liquidità del Gruppo».
La nota stampa sottolinea che «alla data odierna la Banca mantiene una solida posizione di liquidità con disponibilità liquide e attività libere stanziabili superiori ai 2 miliardi di euro e un Liquidity Coverage Ratio superiore al 100%, al di sopra del target minimo richiesto da BCE (90%). Al fine di rafforzare la posizione di liquidità, la Banca ha emesso, nel mese di febbraio, due nuovi covered bond retained, a valere sui programmi OBG1 e OBG2 per complessivi 850 milioni, nonché avviato la realizzazione di due nuove operazioni di cartolarizzazione di un portafoglio di leasing e di un portafoglio di prestiti personali e cessione del quinto originato dalla controllata Creditis, con un positivo effetto sulla liquidità stimato in circa 500 milioni».
Infine, «in data 26 febbraio 2016 si è concluso, con la consegna del Processo Verbale di Constatazione (PVC), l’accesso mirato da parte dell’Agenzia delle Entrate iniziato in data 5 febbraio 2015 nei confronti di Banca Carige Italia SpA relativamente ai periodi d’imposta 2012 e 2013. Il Gruppo ritiene, con il supporto di autorevoli consulenti, privi di fondamento i relativi rilievi che traggono origine dalle contestazioni formulate dalla Consob sui bilanci 2013, già ampiamente rese note al mercato in precedenza e, pertanto, considera invariata la valutazione del connesso rischio».