Anci Liguria riunisce per il 23 luglio a Genova i 235 sindaci liguri in vista del Tavolo di coordinamento Regionale sull’Immigrazione, convocato per lo stesso giorno, nell’ottica di attivare un sistema di collaborazione tra tutte le istituzioni sul territorio.
«Siamo consapevoli più di ogni altro – spiega Paolo Pezzana, coordinatore della commissione Immigrazione di Anci Liguria – delle difficoltà attuali dei Comuni e dell’inaccettabilità dei continui tagli di risorse che subiscono, e comprendiamo come sia difficile poter contare su un’adesione spontanea e proattiva di sindaci a iniziative di accoglienza che invece sarebbero, per un paese civile, necessarie, doverose e assolutamente prive di rischi per la popolazione, specie se praticate in maniera diffusa e intelligente. I sindaci, che si trovano lasciati soli dal governo e nelle condizioni di non poter garantire più i servizi essenziali neppure ai propri cittadini prosegue Pezzana – fanno necessariamente fatica a pensare di poter ulteriormente ampliare il raggio del loro intervento; per questo alcuni si sentono costretti a ricorrere ad ordinanze creative, non di rado illegittime, come unico strumento in loro possesso per mettere un argine ai diversi problemi che devono fronteggiare, tra i quali l’immigrazione, che invece sarebbe opportuno poter trattare come una risorsa piuttosto che come una difficoltà in più. Per questo chiediamo che il governo si faccia maggiormente carico delle difficoltà degli amministratori locali».
La commissione Immigrazione di Anci Liguria ha elaborato un documento di proposta destinato alle prefetture e alla Regione Liguria, «per tracciare un modello efficiente ed efficace di accoglienza diffusa, che superi l’approccio puramente emergenziale dell’accoglienza in grandi strutture a favore dell’utilizzo sostenibile di appartamenti disseminati sul territorio e gestiti dalle associazioni del Terzo Settore».