«Le istituzioni locali sono state capaci solo di licenziare le linee di indirizzo, dopo aver convocato la bellezza di 14 riunioni, ma mancano ancora il comitato di indirizzo e il piano di sviluppo strategico, che sono il cervello e il cuore della Zona logistica semplificata che non è ancora partita a un anno di distanza dal decreto Genova».
Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Giovanni Lunardon punta il dito sia contro il governo Lega-M5S, “reo” di non aver osato l’istituzione di una Zes (che avrebbe portato a Genova un importante credito d’imposta a favore delle imprese logistiche e portuali), e la giunta regionale, che non ha ancora dato gambe alla Zls «che almeno avrebbe garantito una forte semplificazione delle procedure burocratiche».
La giunta regionale, sottolinea Lunardon, avrebbe dovuto avviare, insieme ad Autorità di Sistema Portuale, Comune e struttura commissariale, le procedure per rendere operativo questo istituto, «ma non è stata in grado di farlo e adesso, a oltre un anno dal crollo del ponte Morandi, ci troviamo più o meno al punto di partenza».
L’assessore Benveduti in consiglio regionale ha risposto a un’interrogazione: il comitato di indirizzo vedrà la luce entro fine anno, mentre il Piano di sviluppo strategico verrà proabilmente approvato verso il mese di marzo del 2020. «Questo vuol dire – dice Lunardon – che gli effetti della Zona logistica semplificata si potranno percepire, forse, solo nel secondo semestre del 2020, due anni dopo il crollo del Morandi. Eppure la Zls è una misura che serve nell’immediato e che sarebbe dovuta partire poco dopo il decreto Genova. Oggi invece non è ancora operativa. Ci auguriamo che la giunta dia un segno di vita e proceda all’attivazione della Zls superando la lentezza e l’imperizia di questi mesi».