«La ripresa c’è, i numeri lo testimoniano, i nostri indicatori seguono quelli europei e italiani, con qualche difficoltà ma li seguono, fatichiamo un po’ di più ma la ripresa la vediamo anche qua». Così il presidente di Confindustria Genova, Giovanni Mondini, ha commentato il rapporto elaborato dall’ufficio studi dell’associazione di via San Vincenzo sull’economia genovese nel secondo semestre del 2017.
Secondo il rapporto, che significativamente si intitola “E la nave va”, nel secondo semestre 2017 le imprese genovesi associate a Confindustria hanno fatto registrare un complessivo miglioramento che fa seguito a una prima parte dell’anno analogamente contraddistinta da un aumento del volume di affari. Le commesse all’estero sono risultate in aumento del 5,6% rispetto al secondo semestre 2016. L’aumento riguarda sia i settori della produzione di beni (in particolare industria metalmeccanica e, in misura minore, i settori chimico-farmaceutico e alimentari, sia quello dei servizi, soprattutto nel terziario avanzato. «Dalla crisi – commenta Mondini – emergono soprattutto aziende che hanno avviato e consolidato traffici con l’estero».
Gli occupati in organico risultano -1,1%. Il dato è in larga misura dovuto alla crisi di alcune singole aziende dell’hi tech e alle riduzioni di personale operate da Banca Carige, negli altri settori la dinamica è poco mossa. Contemporaneamente, però, sta continuando il fenomeno del riassorbimento del personale in cassa integrazione. Nel periodo luglio-dicembre 2017 le ore autorizzate di Cig totali sono scese dell’81,8%. Molto personale sta rientrando nelle aziende, alcune come Fincantieri stanno assumendo, precisa uno dei vicepresidenti di Confindustria Genova, Sandro Scarrone, che è presidente e amministratore delegato di Cetena (Fincantieri). «È difficile – precisa Scarrone – trovare le professionalità che ci servono. Gli studenti escono dalle università, per quanto riguarda le facoltà collegate al nostro settore – ben preparati ma sono pochi. Poche le professionalità che possiamo impiegare, a tutti i livelli. Ormai da tempo, per sempio, i saldatori italiani sono rari, trovi più facilmente romeni e croati. Bisognerebbe orientare i singoli studenti e le famiglie tenendo presente il reale fabbisogno del mercato».
Continua il ciclo espansivo dei traffici portuali, che mostrano un incremento del tonnellaggio delle merci passate per il porto di Genova nel periodo luglio-novembre 2017 pari al 10,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento è guidato dall’espansione del traffico containerizzato che è cresciuto del 17,7% in termini di tonnellate e del 16,7% in termini di teu.
In calo il traffico passeggeri del 2,5% luglio-novembre 2017 su luglio -novembre 2016 (traghetti+0,4%, crociere -9,8%) e, nello stesso periodo. L’aeroporto registra nello stesso periodo un aumento dei movimenti (+4,5%) un leggero calo dei passeggeri (-0,7%).
Ancora in aumento il turismo (presenze +4,4%), con gli italiani che crescono dello 0,8% e gli stranieri del 7,9%.
Resta debole il credito alle imprese, nonostante l’incremento delle attività. «Il fatto è – spiega Mondini – che c’è una liquidità immensa del sistema bancario che purtroppo non va alle imprese. E non è più vero da un pezzo che le aziende non sanno strutturare le richieste di credito, come non è vero che la banche non vogliono concedere prestiti, il fenomeno non dipende da chi eroga ma da chi regolamenta gli erogatori. Norme troppo severe hanno spinto le imprese a investire autofinanziandosi oppure rcorrendo ad altri strumenti di credito, che per fortuna funzionano».