Per tracciare un bilancio 2016, ma che si tramuta inevitabilmente in un bilancio del mandato della giunta che ha guidato il Comune di Genova dal 2012, non si poteva partire dall’aspetto più “economico” di tutti e forse per questo più sottovalutato, perché si vede meno rispetto a manutenzioni, investimenti e trasformazioni cittadine, ma è ciò da cui non si può prescindere per il funzionamento di una città (l’esempio di Roma è sotto gli occhi di tutti). Il Comune di Genova in questi anni duri per la finanza pubblica, è riuscito a mantenere in equilibrio il bilancio, riducendo anche lo stock del debito di circa 165 milioni «in controtendenza rispetto al panorama del debito dello Stato – sottolinea l’assessore Francesco Miceli – mantenendo comunque i servizi, facendo scelte di spesa e di politica molto accorta, riducendo anche la spesa per quote di interessi passata dai 51,5 milioni del 2011 ai 34,3 del 2016». «Non andiamo a piangere dal governo come han fatto altri», aggiunge il sindaco Marco Doria.
Un contributo importante lo hanno dato le spese generali e il personale: i dipendenti sono scesi da 6.121 a 5.371, con un risparmio di 32 milioni, anche se l’assessore al Personale Isabella Lanzone annuncia l’approvazione del piano assunzioni 2017 che sarà al massimo della spesa consentita dalle norme attuali: 48 persone (il 25% dei “cessati” dell’anno precedente) tra ingegneri, funzionari amministrativi, agenti della polizia municipale, geometri, esperti di sistemi informatici e così via.
Il sindaco sottolinea che sono state sbloccate opere ferme da anni, come ad esempio lo scolmatore del Fereggiano e che nel 2017 ci saranno fondi ulteriori per opere inizialmente non finanziate: lo scolmatore Vernazza-Sturla e la seconda parte dei lavori sul torrente Chiaravagna a Sestri.
Il fatto di avere progetti già strutturati ha consentito a Genova di ricevere da Roma una quantità di fondi mai vista prima, tra Italia Sicura, fondo periferie, per lo sport e il piano per Genova.
Servizi sociali
Bilanci in ordine senza tagliare sui servizi sociali, l’assessore competente Emanuela Fracassi evidenzia i progetti per la vita indipendente dei disabili, su cui si sono concentrati fondi specifici arrivati al Comune di Genova. Sono 30 mila i cittadini che usufruiscono dei servizi sociali, tra minori (oltre 7 mila), anziani (oltre 6 mila), immigrati (circa 5 mila) e così via. «Con Mafia Capitale – dice Fracassi – il Terzo Settore ha subito un colpo, sono emerse brutte vicende, per questo abbiamo cercato di puntare sulla trasparenza e lavorare sull’accreditamento dei soggetti a cui sono affidati i servizi, nel senso che rispondono a determinati requisiti e standard qualitativi».
Non è un momento facile, la povertà aumenta e si cerca anche di mantenere attivi gli anziani in modo che non si isolino, attraverso una rete di invecchiamento attivo: «Stiamo “tenendo” grazie anche alla collaborazione di tutte le realtà, Genova è ancora una città solidale, è forse la città che ha il maggior numero di famiglie disponibili per l’affido famigliare, ora arriverà l’albo dei tutori per i minori stranieri non accompagnati. Stiamo lavorando con il consolato dell’Ecuador per favorire i ricongiungimenti famigliari».
Sul fronte edilizia residenziale pubblica, il Comune ha investito 5 milioni, più altri 3 arrivati da Roma, per le manutenzioni straordinarie: «Fondamentale l’apporto dei comitati di quartiere, per mantenere saldo anche il tessuto sociale di aree che purtroppo erano state un po’ abbandonate».
Le partecipate
Doria fa anche un riferimento alle partecipate: «Abbiamo cercato di dare un futuro ad Amiu, con un partner industriale che potesse compiere gli investimenti necessari e sul fronte Amt abbiamo mantenuto per il quarto anno consecutivo i conti in equilibrio. Hanno cominciato a circolare i nuovi bus che attendevamo da anni, finanziati dalla Regione, ma con il piano per Genova abbiamo previsto anche un acquisto da parte del nostro ente».
I grandi progetti
Il sindaco focalizza l’attenzione su alcuni elementi sottolineando che «chi ostacola questi interventi taglia le gambe alla città»: Blueprint, Erzelli, collegamento alta velocità Genova-Milano, riparazioni navali. Non cita la Gronda, da sempre punto di attrito con parte della maggioranza che lo sostiene, il Pd. «Per gli Erzelli abbiamo ottenuto 30 milioni per il trasferimento di Ingegneria, a chi sostiene che è una cattedrale nel deserto rispondo con i duemila addetti che ogni giorno popolano la collina». Per il blueprint i finanziamenti utili sono arrivati a 28,5 milioni, che consentiranno la demolizione dell’edificio ex Nira: «Al bando internazionale – aggiunge Doria – sono stati presentati 76 progetti, di cui almeno il 20% dall’estero. Faremo una mostra pubblica esponendo i progetti esaminati dalla commissione.».
Contrasto al dissesto idrogeologico
L’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Crivello sciorina numeri: 127 milioni di interventi ultimati, altri 169 investiti nei prossimi mesi. Fondi, ribadisce, della precedente amministrazione regionale, oltre che governativi e dello stesso Comune. «Abbiamo opere in corso di appalto per 7,8 milioni, 337 milioni in corso di progettazione (come lo scolmatore del Bisagno), in più sono stati stanziati 15 milioni dall’ufficio messa in sicurezza del Comune stesso.
Turismo, la crescita continua
Dà i numeri anche Carla Sibilla, l’assessore alla Cultura e Turismo evidenzia con alcuni dati quella che è la sensazione che si ha passeggiando per Genova negli ultimi anni: un incremento notevole dei turisti: «Nel 2012 i visitatori dei musei civici erano 539 mila, nel 2016 sono stati 757 mila un + 40%. Questo è il frutto di un lavoro progressivo e che ha avuto anche in Palazzo Ducale un ente determinante per attrarre persone interessate all’arte e alla cultura. Sul fronte turistico le presenze sono passate da 1,4 milioni a 1,8 milioni, ma considerando l’airbnb si arriva a 2 milioni».
Scuole e biblioteche
Pino Boero evidenzia come l’ente si sia concentrato sulla questione agibilità, annunciando l’ultimo intervento completato sulla scuola di piazza Palermo. «Abbiamo anche esaurito le graduatorie del personale per le scuole d’infanzia, con l’assunzione di 21 insegnanti e 20 assistenti per l’asilo e i nido. Giunte di altri colori invece esternalizzano i servizi. Per le nuove assunzioni dovremo fare un nuovo concorso».
Per quanto riguarda le biblioteche a metà gennaio verrà riaperta la biblioteca Benzi a Voltri, mentre la De Amicis tornerà a essere quel polo internazionale per l’infanzia (con l’apertura al martedì e al giovedì mattina solo per le scuole). Nel 2016 in tutte le biblioteche civiche sono stati organizzati 2.780 eventi.
Trasporto pubblico
«Il mantenimento del bilancio di Amt in equilibrio è condizione necessaria per la partecipazione alla prossima gara per il tpl». L’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino sottolinea anche che il contesto generale e nazionale è di continua diminuzione delle risorse per il trasporto pubblico e che l’attuale azienda genovese ha comunque mantenuto la copertura del 95% della rete viaria, «altrove non è certamente così». Si difende l’integrazione tariffaria treno-bus e le opere sbloccate dopo anni, tra cui il completamento del tunnel che collega la metropolitana con la stazione Principe. «Abbiamo gettato semi sulla mobilità alternativa – dice – elettrica, ciclabile, incrementando la sicurezza dei percorsi pedonali, consolidando il car sharing con l’ingresso di Aci. Tutto andrà completato nei prossimi anni».
Sicurezza, un work in progress
«Non diamo slogan, ma abbiamo lavorato insieme ai cittadini – sostiene Monica Fiorini – cercando di trovare strumenti normativi nuovi e di relazionarci con i portatori di interessi, lavorando anche con le altre istituzioni a partire dalla prefettura. L’ordinanza Movida e i coordinamenti municipali sulla sicurezza sono alcuni esempi, il percorso può essere costantemente migliorato».
Fiorini, che ha anche le deleghe ai servizi civici, sottolinea come la digitalizzazione delle certificazioni prosegua e piaccia ai genovesi.