La stretta di mano di questa mattina ha segnato il definitivo passaggio di consegne tra Gianluigi Miazza, ultimo presidente dell’Autorità portuale di Savona e Vado Ligure, destinata a scomparire, e Paolo Emilio Signorini, primo presidente della nuova Autorità di sistema nata dalla fusione con Genova.
È stata una giornata storica, anche se sono ancora molti i nodi da sciogliere nel processo di creazione di questo nuovo ente. Uno su tutti, il mantenimento del personale composto da sessanta dipendenti. «La realtà di Savona è ordinata e ben gestita. Sarà importante confermare i suoi punti di forza – ha detto Signorini – ma è impensabile, contro ogni logica aziendale, un trasferimento di massa. Alcune funzioni vanno mantenute, perché specifiche del territorio. Altre, come la promozione, il bilancio o il comparto legale saranno ripensate in base alle economie di scala».
C’è stata grande intesa tra i presidenti per quanto riguarda gli obiettivi che l’ente si pone. «La Piattaforma Maersk di Vado Ligure è per noi un’operazione strategica – ha sottolineato Paolo Emilio Signorini – sovrabbondanza di spazi? La partita che dobbiamo giocare nella competizione con il resto d’Europa non può essere di retroguardia».
Gianluigi Miazza lascia oggi la direzione di una realtà che è al 1° posto nel Mediterraneo per import di frutta, al 4° in Italia e al 9° in Europa per il traffico di passeggeri delle crociere. «Sono felice di concludere il mio lavoro con il raggiungimento di un obiettivo – ha annunciato Miazza – a partire dal 1° trimestre del prossimo anno cominceranno le assunzioni per il personale operativo della piattaforma Maersk di Vado Ligure».
Cosa farà quindi Miazza nel prossimo futuro? «Innanzitutto darò le mie dimissioni anche dal Vio. Poi, probabilmente – ha risposto scherzosamente il presidente uscente – cercherò di migliorare il mio tempo sul miglio e il mio dritto a tennis».