L’anno scorso era al terzo posto, quest’anno tredicesima, nella classifica che scorpora il Trentino Alto Adige nelle due Province autonome. La Liguria arretra nella classifica stilata dal Crea (Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità) dell’Università Roma Tor Vergata, presentato oggi. “Una misura di performance dei Servizi sanitari regionali” è costruito utilizzando un approccio multi-dimensionale e multi-prospettiva, ovvero che “media” le valutazioni di diversi stakeholder del sistema sanitario; attualmente il panel conta 83 rappresentanti delle categorie: “Utenti”, “Management aziendale”, “Professioni sanitarie”, “Istituzioni” e “Industria medicale”. Il punteggio della valutazione va da 0 a 1, come si vede nel grafico.
Il Servizio sanitario regionale migliore in Italia è quello del Veneto, mentre fanalino di coda è la Campania. Le regioni più virtuose sono al Nord. La Provincia Autonoma di Trento, la Toscana e il Piemonte hanno una performance superiore al 57% e con modeste variazioni tra l’una e l’altra. Seguono Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano, Lombardia, Basilicata, Umbria, Emilia Romagna, Marche e Lazio con livelli abbastanza omogenei e prestazioni intorno al 50% (nel range 52-55%).
Ultime 9, convenzionalmente nell’area “critica”, Liguria, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Molise, Puglia, Calabria e Campania. Per queste regioni si intravede uno “scalino” negativo della performance e si registrano valori che scendono progressivamente fino allo 0,33 per l’ultima. L’anno scorso la Liguria superava quota 0,5, mentre quest’anno è sotto a questa soglia. Le valutazioni in generale sono comunque migliorate rispetto a quelle dell’anno precedente, in cui il massimo era lo 0,6 della Provincia di Trento.
Analizzando le valutazioni degli “Utenti” la Liguria è al quattordicesimo posto, con un punteggio inferiore allo 0,4, per quanto riguarda la categoria “Professioni sanitarie“, la misura di performance sfiora lo 0,6, ma vale il tredicesimo posto, così come la categoria “Management aziendale“: punteggio poco sotto lo 0,5.
Per la categoria “Istituzioni” la Liguria ottiene il miglior piazzamento: undicesimo posto: oltre lo 0,5, mentre è sotto alla media italiana per la categoria “Industria medicale“: ancora inferiore allo 0,5. In sostanza, rispetto alla classifica generale perde una posizione sulla valutazione degli utenti e ne guadagna due su quella delle istituzioni.
Le dimensioni prese in considerazione sono quella degli Esiti, dell’Appropriatezza, quella Economico-finanziaria e quella Sociale (vedi tabella qui accanto). Gli indicatori che ogni anno sono presi in considerazione sono i tre più votati dal panel di esperti. I “balzi” in avanti e all’indietro della classifica quindi potrebbero essere legati alla presenza o all’assenza di un indicatore rispetto all’anno precedente.
Cinque indicatori risultano già adottati nell’edizione precedente, in particolare, per la dimensione sociale la quota di popolazione che rinuncia a spese socio-sanitarie per motivi economici, per la dimensione economico-finanziaria la spesa sanitaria totale pro-capite standardizzata, per la dimensione appropriatezza, la quota di ricoveri ospedalieri ordinari in acuzie con Drg (diagnosis related group) inappropriati, per la dimensione esiti il tasso di mortalità evitabile e la speranza di vita libera di disabilità oltre i 75 anni.
Per approfondire: Rapporto Crea sanità 2016 (in pdf)