Un presidio dei delegati del porto di Genova nella sede dell’Autorità Portuale è stato annunciato per il 14 luglio dalle 10,30 alle 12. Lo comunicano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti insieme ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito e del porto di Genova.
“In questi ultimi mesi abbiamo assistito a numerose discussioni sul ruolo della governance nei porti e sulla riforma portuale italiana. Così come abbiamo assistito al commissariamento dell’Autorità Portuale di Genova – si legge in una nota – tutto questo discutere circa gli assetti sia di legge che interni a palazzo San Giorgio ai vari livelli sta paralizzando quello che già si muoveva con difficoltà e con tempi lunghi. Come segreterie stiamo registrando con preoccupazione questo atteggiamento e soprattutto i risvolti e le ricadute di ciò sui temi della sicurezza”.
I protocolli del Porto di Genova sulla sicurezza firmati in Prefettura, vengono cosiderati erosi dagli andamenti lenti e macchinosi delle autorità che devono occuparsi della sicurezza nel Porto. “Non riteniamo più possibile essere costantemente costretti a sollecitare, così come stiamo facendo da diverso tempo, la convocazione di riunioni e tavoli del comitato igiene e sicurezza, che avvengono con tempi sempre più dilatati, su temi importanti”.
I sindacati ne citano alcuni: i problemi della viabilità all’interno del porto, la necessità di dotare il porto di protocolli condivisi nelle circostanze in cui si verifichino emergenze meteo o emergenze in caso di ritrovamento di sostanze radioattive o provocate da merci pericolose. “Problemi questi che si sono già verificati e che hanno evidenziato l’assenza di un coordinamento e una capacità del sistema portuale di dare risposte immediate ed efficaci per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori”.
Ma ci sono altre questioni che sono sopraggiunte secondo i sindacati: “Le numerose denunce e richieste d’intervento fatte all’Autorità Portuale in merito ai molteplici episodi di autoproduzione avvenuti in diversi terminal portuali a bordo delle navi, con l’utilizzo di lavoratori marittimi per svolgere operazioni portuali, e ultimamente anche nel settore delle manovre ferroviarie”.
I sindacati ritengono che la frammentazione del lavoro all’interno del porto aumenti notevolmente il rischio da interferenza “incrementando di conseguenza la possibilità che si verifichino incidenti sul lavoro. La lentezza ad affrontare i problemi non è ammissibile per una realtà come quella portuale che per le sue caratteristiche è un ambiente già di per sé pericoloso e richiede risposte rapide da parte degli enti preposti in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. Ma c’è di più: “Siamo altresì preoccupati nel riscontrare che anche nei confronti delle problematiche sollevate da diverso tempo dagli Rls della stessa Autorità Portuale, non vengono date risposte. La domanda che sorge spontanea è: se l’Autorità Portuale non riesce ad affrontare i sui problemi interni come può riuscire a farlo con la sicurezza del porto? Non vorremmo che le istituzioni abdicassero al loro ruolo e lasciassero
spazio a chi nel porto cerca di fare concorrenza risparmiando sulla sicurezza”.
La richiesta è di riprendere al più presto le discussioni così come sveltire le procedure degli uffici che devono affrontare problematiche, direttamente ed indirettamente connesse all’igiene e la sicurezza sul lavoro, e di intervenire anche in coordinamento con i vari soggetti istituzionali rispetto alle segnalazioni e richieste di intervento. Al commissario dell’Autorità Portuale si chiede di mettere in atto quanto previsto nei protocolli e soprattutto riprendere a lavorare, come per un periodo è stato fatto anche con alcuni risultati positivi, con la filosofia rappresentata dai protocolli stessi. Infine di convocare periodicamente il comitato Igiene e sicurezza per affrontare tutte le criticità già evidenziate e quelle che potranno avvenire nel periodo futuro, cioè agire per prevenire gli infortuni e salvaguardare la salute di chi lavora nel porto di Genova.