«La macchina dell’emergenza ha funzionato bene, c’è stato un buon lavoro di squadra. Chi ha sbagliato paghi, chi ha inquinato pagherà fino all’ultimo euro: su questo non c’è dubbio: è un principio comunitario. Ma guai a pensare che sia finita qui: oggi questo resta un disastro ambientale, nessun trionfalismo». Queste le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, oggi a Genova impegnato in un sopralluogo (dalle 10) sul rio Fegino, uno dei corsi d’acqua che sono stati interessati dallo sversamento di greggio lo scorso 17 aprile a causa della rottura di una tubatura dell’oleodotto Iplom.
Il ministro, atteso in Capitaneria di porto dai giornalisti e dall’assessore alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, si è invece recato in riunione in Prefettura: un cambio di programma inatteso che ha forse causato un piccolo incidente istituzionale.