Il calo petrolio, che perde il 2% con il Wti a 37 dollari al barile, ha innescato il ribasso dei listini europei. Milano risulta la Borsa la peggiore del Vecchio Continente con lo Ftse Mib che chiude sui minimi a -2,45% trascinato al ribasso da tutto il settore bancario, sotto tensione per gli aumenti di capitale della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, e Ftse Italia All Share a 18.488,77 (-2,15).
Mps cede l’8%, il Banco Popolare il 7,5% e Unicredit il 5,9%. Tra i pochi titoli in controtendenza, UnipolSai (+0,05%), Poste Italiane (0,47%) e A2a (+0,68%), quest’ultima anche oggi in rialzo dopo la presentazione dei conti e del piano industriale.
Francoforte ha perso lo 0,98%, Parigi lo 0,9% e Londra lo 0,4%.
Generalmente in Europa quella di oggi è stata una seduta decisamente difficile per il settore dell’auto (-2,4% lo stoxx di settore), per le banche (-2,2%) e per le materie prime (-1,7%) mentre le tlc (+0,05%) e i titoli farmaceutici (+0,5%) si sono ben difesi dai ribassi generalizzati dei mercati.
A Parigi le peggiori sono Bnp e SocGen, rispettivamente in ribasso del 3,8% e del 3,4% oltre a Peugeot e Renault che cedono entrambi il 2,3%. Airbus (+0,5%) festeggia invece l’accordo con Siemens per realizzare reattori ibridi. A Francoforte positive Lufthansa (+0,8%) e Rwe (+0,5%) mentre la peggiore è Daimler (-4,7%). Infine Londra che sconta i ribassi delle materie prime, a partire da Glencore (-5,7%), e dei finanziari con Lloyds e Aviva che cedono rispettivamente il 4,9% e il 4,5%. In controtendenza la grande distribuzione con Sainsbury (+2,7%) e Marks & Spencer (+3%).
Sul fronte dei cambi il dollaro si conferma debole e la moneta unica passa di mano a 1,139 sul biglietto verde (da 1,1387 ieri in chiusura di seduta) e 123,04 sullo yen (da 125,17 yen). Il biglietto verde e’ scambiato a 107,97 yen (109,65).