Non sarà una votazione online a decidere il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Savona. E la scelta non ricadrà nemmeno su un volto noto. «Cercheremo la persona giusta tra gli attivisti della città, che da anni sono l’anima del Movimento – spiega Simone Valente, giovane parlamentare di origine savonese – Proprio in questi giorni, oltre alle consuete riunioni nella nostra sede, stiamo portando avanti incontri nei diversi quartieri cittadini, per capire quali siano le necessità più sentite dalla popolazione. Il prossimo sarà a Villapiana».
Come a dire che il programma della campagna elettorale, i suoi punti, saranno più rilevanti rispetto alla figura del sindaco che li porterà avanti. Quindi mobilità sostenibile, raccolta differenziata, trasparenza. Uno dei temi centrali sarà lo stop alle grandi opere messe in cantiere dall’amministrazione di centro sinistra o, dove non possibile, il loro ridimensionamento.
«Il deposito di bitume in porto non si farà, a costo di legarci con le catene sul sito dove deve essere costruito – dice Eric Festa, portavoce del Movimento – Il sindaco Berruti mente quando sostiene di aver fermato il progetto: è stato solo posticipato a dopo le elezioni. Se avremo l’occasione di amministrare Savona costringeremo a ridimensionare anche i piani sul porto turistico della Margonara, sfruttando gli spazi del dismesso stabilimento delle Funivie, e del residenziale sul fronte mare di via Nizza, senza smisurati aumenti di volume».
Il Movimento 5 Stelle è un avversario da tenere d’occhio per i partiti in corsa per la poltrona di sindaco. Alle elezioni politiche del 2013 si rivelò essere la prima forza della città, con 12 mila e 500 voti (il 33 per cento delle preferenze); mille in più del Partito democratico. Un anno dopo, alle europee, la bilancia era poi tornata a pesare in favore del Pd, che conquistò il 47,5 per cento delle preferenze.