Carlo Calenda, secondo quanto riporta l’Agenzia Dire, a “In mezz’ora in più” ha annunciato che non correrà in alleanza con il Pd.
La distinzione tra accordo tecnico-elettorale e alleanza politica per governare non ha convinto il leader di Azione, che ha dichiarato: «Ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza. L’ho detto a Dario Franceschini».
«È una delle decisioni più sofferta – ha spiegato Calenda – che ho preso da quando ho deciso di fare politica. Io ho deciso di fare politica dopo le elezioni in cui il Pd aveva preso la quota più bassa nel 2018. Pensavo potesse essere l’unico argine al populismo. Poi ha preso una piega diversa e l’ho lasciato. Alla vigilia di queste elezioni, dopo la caduta di Draghi, ho intrapreso una trattativa col Pd perché non ho mai voluto distruggere il Pd. Ho fatto un negoziato con Letta avendo sempre in mente l’idea di costruire un’alternativa di governo. Siamo simili io e Letta, abbiamo la credibilità per dire che c’è un’altra Italia possibile, un’Italia che non promette ma realizza. E poi mano a mano che si andava avanti si aggiungevano pezzi che stonavano, ex M5s e chi aveva votato la sfiducia a Draghi. L’alleanza sempre più si è trasformata, fino a oggi che mi trovo a fianco persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi e poi a fianco di ex M5S. E allora mi sono un po’ perso. Ho detto a Letta: “questa cosa gli italiani non la capiranno”. Gli ho proposto di fare un’alleanza netta, io rinuncio ai collegi».
Per quanto riguarda Renzi, che non ha neppure partecipato a trattative per un eventuale accordo con il Pd, Calenda anticipa che sentirà il leader di Iv nelle prossime ore: «Certo che gli parlerò. Vedremo se andremo insieme, perché io terrò un passo di idealità molto forte. Per ora ho ricevuto una quantità di contumelie da parte dei renziani che nella mia vita non mi era mai capitata».
Dire riporta anche un commento del segretario del Pd Enrico Letta: «Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia».
(Foto di apertura dell’agenzia Dire)