Rimandata a un futuro decreto attuativo la “questione” degli indennizzi per i balneari. Trovata a fatica l’intesa di maggioranza sulle concessioni in vista della votazione in aula del disegno di legge Concorrenza, prevista il 30 maggio.
Le riforme sono necessarie per ottenere i fondi del Pnrr.
Nessun riferimento, dunque, all’avviamento dell’attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili.
«È importante aver trovato un accordo sulle concessioni balneari che consentirà di approvare in tempi rapidi il ddl Concorrenza − dice in una nota la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi come riportato dall’agenzia Dire − il Pd ha lavorato fin dall’inizio per trovare una soluzione e dare al Paese delle riforme indispensabili per ottenere le risorse del Pnrr. Il Paese ha bisogno di stabilità, serietà e responsabilità. Abbiamo ancora tanto lavoro nei prossimi mesi, a partire dal decreto qui in Senato sulle norme Pnrr tra cui quelle riguardanti il mondo della scuola».
«Dopo 16 anni dalla Direttiva Bolkestein la riforma delle concessioni balneari è oggi realtà – dichiarano in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Politiche Ue − la riforma è in linea con le indicazioni delle massime Corti dello Stato, intervenute proprio perché le forze politiche negli anni non hanno saputo trovare un accordo. Accordo che oggi c’è proprio per la tenacia del MoVimento 5 Stelle che, tutelando tutti gli interessi in gioco, ha premuto affinché il compromesso non fosse al ribasso».
Contrari Fratelli d’Italia, come afferma Giorgia Meloni: «Quello raggiunto dalla maggioranza sulle concessioni balneari è un accordo ridicolo e vergognoso. Rimandare la questione degli indennizzi addirittura al governo, con il rischio più che concreto che questi vengano fortemente osteggiati dalla Commissione europea e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali, che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore delle multinazionali straniere».