In Asl 5 uno spezzino su tre fa fatica a prenotare una visita specialistica «e non riceve informazioni circa eventuali percorsi alternativi». Ad affermarlo è il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini, sottolineando le criticità delle liste d’attesa e i disservizi in Asl 5, specialmente quelli legati alle prenotazioni di «esami vitali, come un’eco cuore e un elettrocardiogramma sotto sforzo».
Dichiara Ugolini: «L’assessore (Giovanni Toti, ndr) afferma che il numero verde risolve il 65% dei casi. Significa dunque che il 35% resta senza risposta. E ci sia consentito far notare che questa non è una cifra di poco conto. Un terzo degli spezzini non riesce a prenotare una visita specialistica, nemmeno chiamando più volte, e non riceve informazioni circa eventuali percorsi alternativi».
Secondo Ugolini, il Covid non può più essere una giustificazione: «Vero che la pandemia ha acuito le difficoltà – afferma – ma la verità è che le liste d’attesa in Asl 5 erano critiche anche prima dell’emergenza pandemica. Che semmai ha solo peggiorato una situazione già critica e per risolvere la quale Regione Liguria ha pensato bene di elargire soldi ai privati».
Il riferimento è allo stanziamento di 9 milioni di euro ad Alisa per aumentare le prestazioni della diagnostica per immagini con i privati accreditati e di 2,7 milioni alla struttura privata Alma Mater per interventi di chirurgia generale, oculistica e attività ortopediche. «Morale – dice Ugolini – anziché potenziare la sanità pubblica e rimettere in sesto i nostri ospedali, ripristinando per esempio i rapporti numerici medico-paziente, infermiere-paziente e Oss-paziente, si preferisce coinvolgere e privilegiare il privato».