“A san Martino, zucche e vino” recita una massima polceverasca, e a Murta, devota al santo e nota come paese delle zucche per la testardaggine dei suoi abitanti oltre che per la produzione di questa gustosa cucurbitacea, si fa di tutto per rispettare la consolidata tradizione. E i problemi causati dalla pandemia, che l’anno scorso aveva impedito la manifestazione, vengono affrontati con nuove modalità organizzative.
Nei fine settimana di sabato 6- domenica 7 e sabato 13- domenica 14 novembre, il borgo sarà quindi in festa con la 35° edizione della mostra “Dall’ A… alla Zucca”, che quest’anno ha come tema “il “tempo” della zucca con un viaggio tra ombre, lancette, pendoli e ritmi”.
Cambieranno la gestione del pubblico e il numero degli stand gastronomici presenti. Ci sarà obbligo di green pass in alcune aree all’aperto, e il flusso all’interno sarà contingentato per evitare assembramenti, ma l’organizzazione si dice pronta a lavorare al massimo per garantire l’esperienza di sempre. Murta si può raggiungere a piedi attraverso diverse mulattiere, o con l’autobus 74 di AMT che ha il capolinea in fondo a Murta, a 100 metri dalla stazione ferroviaria di Bolzaneto. Oltre all’esposizione tematica, installata nelle fondamenta della chiesa parrocchiale, la mostra presenta numerosi stand gastronomici ove, naturalmente, sarà la zucca a farla da padrona.
«Quest’anno siamo tornati in presenza con uno sforzo maggiore rispetto al solito. Siamo un po’ meno, e faremo un po’ meno cose – dice Enrico Ficarra, componente del comitato organizzatore – con il tema di quest’anno abbiamo giocato sul fatto che la festa sia tornata. Abbiamo pensato il sottotitolo “Viaggio fra ombre lancette pendoli e ritmi” considerando tutte le sfumature del concetto di tempo. Abbiamo la solita esposizione di zucche particolari. Bisogna considerare che non è stato un anno felice per l’agricoltura. Gli stand gastronomici si sono ridotti per ragioni di disponibilità del personale e limitazioni sanitarie. Per esempio non ci saranno le caldarroste, ma cercheremo di mantenere il castagnaccio. Speriamo che i nostri visitatori se ne facciano una ragione, però cerchiamo di mantenere la tradizione di offrire piatti a base di zucca e anche qualcosa di diverso».
La protagonista gastronomica verrà declinata in frittelle, marmellate, torte dolci e salate. Ma sarà possibile mangiare anche zemino, polenta e tortelli di zucca, e assaggiare il bianco novello della Polcevera o l’imperdibile chicca del distillato di zucca. Inoltre, è possibile prenotare un tavolo alla Società operaia cattolica di Murta per gustare l’asado.
Il bacino di utenza della manifestazione, che nelle edizioni passate ha spesso superato le 20.000 persone, potrebbe essere di difficile gestione. «È una bella scommessa – continua Ficarra – da un lato, c’è sicuramente chi si fa più problemi a muoversi rispetto a prima del Covid, ma dall’altro eventi simili in giro ce ne sono stati e ce ne sono tuttora pochi, quindi potrebbe essere che la gente dica “finalmente c’è qualcosa da fare” e si muova. Fronteggiare il numero di visitatori potrebbe rivelarsi problematico. Dovendo limitare gli accessi non possiamo dare il servizio “di volume” degli scorsi anni. Dobbiamo contingentare gli ingressi soprattutto nelle aree delimitate, e chiederemo il green pass anche nelle aree esterne del perimetro parrocchiale, per tutelare il pubblico e noi stessi».
Per ragioni di viabilità, i non residenti non potranno raggiungere la mostra con un veicolo personale, che potrà essere parcheggiato in via Ugo Polonio, via N. S. della Guardia o nel parcheggio pubblico di via Giacomo Bruzzo. Il servizio di trasporto pubblico sarà potenziato per fare servizio di navetta, ma le numerose “crêuze” che risalgono le coste della collina promettono una passeggiata piacevole nel verde e alcuni ragguardevoli scorci della valle.
«La Mostra verrà inaugurata domani alle 10.30 e chiuderà alle 18, con apertura alle 10 nei giorni successivi – conferma Ficarra. – La limitazione del traffico partirà dalle 8.30. I percorsi sono molto belli ma, in condizioni di elevata umidità, scivolosi. Salita Inferiore di Murta, accessibile dai giardini di via Ugo Polonio, e via Monfenera da Trasta sono scorciatoie consigliabili, mentre la strada carrabile è più lunga e meno ripida, e ha una bellissima apertura sulla valle».
Nella scuola elementare Doge Giovanni da Murta saranno esposti i lavoretti svolti sul tema dagli alunni. Oltre alle passeggiate a monte della piazza, è da segnalare la presenza del roseto di Murta, le cui piante discendono da varietà importate dalla Cina nel Settecento. Il roseto è situato all’interno del piccolo cimitero del paese; restaurato nel maggio 2019, si può raggiungere attraverso una mattonata dalla piazza del paese o da via Doge Giovanni da Murta.