Arriva anche in Liguria il progetto della startup innovativa Biova Project, che lavora per recuperare le eccedenze di pane per utilizzarlo nella produzione di birra. In collaborazione con la rete Ricibo, l’invenduto dei panettieri genovesi che avanza dalla redistribuzione in beneficenza, viene così recuperato per produrre la Biova Beer.
«Un progetto che nasce anche dalla nostra esperienza personale a fianco di onlus che si occupano di spreco alimentare − spiega Franco Dipietro, fondatore e ceo di Biova Project − Il pane ha una storia a parte perché nonostante l’intervento di recupero e ridistribuzione, ne avanza ancora tantissimo. Abbiamo pensato a un modo per ridurre ulteriormente lo scarto, in particolare a un sistema logistico in grado di intercettare questo quantitativo in una finestra di tempo utile per trasformarlo in qualcosa di nuovo». La startup è già ben strutturata sul Nord Ovest italiano, con centri in Liguria, Piemonte e Lombardia. 2,5 le tonnellate di pane già recuperate nel 2020.
La necessità di provare a dare nuova vita e valore a questo prodotto, si unisce al desiderio di Ricibo di seguire la propria vocazione di impresa sociale: «Ci siamo interrogati sulla nostra sostenibilità a medio termine, vorremmo tentare iniziative di impresa sociale, generando economie che possano permettere alla nostra rete di lavorare», osserva Marco Malfatto, coordinatore della rete Ricibo, che ricorda che «ogni anno a Genova raccogliamo circa 250 tonnellate all’anno di eccedenze alimentari, fresche e di qualità, su una stima di circa 10 mila tonnellate di cibo edibile gettato in discarica: il lavoro da fare è ancora molto».
Il progetto di Biova Project consente di trasformare 150 kg di pane invenduto in 2.500 litri di birra artigianale premium, risparmiando fino al 40% di materie prime rispetto a una birra tradizionale.
A livello gustativo, si tratta di una birra chiara ad alta fermentazione, arricchita da un sapore leggermente sapido, dato proprio dal rilascio di sale del pane nel processo di birrificazione.
Biova Beer viene prodotta in un birrificio nell’alessandrino, «il più vicino al punto di raccolta», precisa Dipietro e, da giugno, è in distribuzione nei punti vendita liguri da Timossi Beverage & Food Solution.