Ambulatori o comunque luoghi dedicati (aree buffer) dove si potrà portare immediatamente il bambino/ragazzo con sintomi da coronavirus che si sente male a scuola per il tampone. Nessuna famiglia lasciata in balia di se stessa in caso di isolamento obbligatorio per una positività nella classe del proprio figlio.
Questa la strategia della Regione Liguria per affrontare la ripresa delle scuole dopo la riunione di oggi con Alisa, i direttori generali di Asl, aziende ospedaliere e naturalmente il Gaslini. Ancora da definire un protocollo preciso, ma il messaggio lanciato da Giovanni Toti è di andare incontro il più possibile alle famiglie ed evitare l’attesa e la trafila del tampone a domicilio, dando invece risposte più veloci possibili anche agli stessi istituti scolastici.
«Stiamo lavorando sulla velocità degli screening e all’attivazione di un call center per le famiglie, cercando di andare oltre il protocollo nazionale».
All’inizio della settimana prossima la presentazione dell’architettura del sistema, che poi verrà comunicato in modo capillare, sperando nel senso di responsabilità delle famiglie che dovrebbero guardarsi dal mandare a scuola i propri figli con febbre superiore a 37.5.
Nel frattempo solo il 15% dei 25 mila docenti si è sottoposto a test sierologico (è su base volontaria), fa sapere il commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli, anche se si attende una crescente partecipazione a partire dalla prossima settimana. Questi test sono di competenza dei medici di medicina generale. Per ora le Asl sono coinvolte soltanto per il supporto alle scuole private.
In caso di malessere a scuola si può prima effettuare un test rapido antigenico e, poi, attivare la procedura per il tampone. Nonostante l’obbligo di isolamento per 14 giorni, un altro accorgimento possibile è la possibilità di fare un tampone ai compagni di classe del positivo già dopo 5,5 giorni (la media di arrivo dei sintomi dal contagio), annuncia Toti.
«Ho sentito i medici di medicina generale e i pediatri – spiega l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale – hanno bisogno di qualche aiuto e accorgimento in vista della ripresa. Saranno i pediatri a gestire la richiesta di eventuali tamponi nel caso il malessere del bambino o ragazzo si manifesti a casa».
Gli ambulatori dove saranno effettuati i tamponi non avranno bisogno di prenotazione una volta avuto il via libera da parte del pediatra.