«Ci sono poste non spese che chiederemo di tenere a Genova per coprire altre spese per categorie che non sono state ancora risarcite. Occorrerà una legge per usare alcuni fondi per motivi diversi da quelli previsti. Attendiamo risposte dal governo per spendere soldi che ho ancora in cassa. Quando chiuderemo la struttura commissariale i soldi avanzati torneranno a Roma».
Lo ha detto Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria e commissario per l’emergenza, oggi nella sala Maestrale dei Magazzini del Cotone intervenendo alla conferenza stampa a tre ore di distanza dall’inaugurazione del ponte Genova-San Giorgio.
«Oggi è una giornata simbolica – ha poi commentato Toti – più che per celebrare, per essere di lezione al Paese dimostrando che le cose, se si vuole, si possono fare, senza nascondersi dietro l’ignavia, perché questo non è più tollerato e non sarà più tollerabile da nessuno. Questo è il significato della giornata di oggi. A questo punto speriamo che il meteo regga, perché pioveva allora e piove oggi a tratti in regione, ma sono convinto che tutto andrà per il meglio e inaugureremo il ponte».
«Sono stati due anni molto complicati – ha detto Toti – molto difficili, ma anche pieni di soddisfazione. Sono partiti quel 14 agosto che ha portato via 43 vite e sono passati dall’autunno più piovoso di sempre nella storia della Liguria e da una pandemia e nonostante questo abbiamo dimostrato con tenacia e determinazione di essere arrivati all’obiettivo. Siamo stati un esempio per tutti che se le cose si vogliono fare si possono fare, proprio pensando a quelle morti assurde. E per questo ringrazio tutti: chi ha lavorato alla costruzione del ponte, nonostante il Covid e tutti i colleghi giornalisti che hanno raccontato questa impresa».