Popolazione giovanile in costante calo, una scolarizzazione che non costituisce più un elemento distintivo della regione. Aumento degli stranieri, affiancato da una tendenza migratoria dei giovani liguri che sempre più spesso lasciano la regione. Disoccupazione giovanile in crescita, a quota 45% (addirittura 48% a Genova). Circa 59 mila i giovani che non studiano e non lavorano (in leggero calo rispetto al 2013). Questa la fotografia che l’Istat scatta sul 2014 della Liguria, puntando l’obiettivo soprattutto sugli under 35.
Ma un dato positivo c’è: nonostante la media delle imprese giovanili in Italia sia più alta rispetto a quella della Liguria, un terzo delle nuove imprese liguri nate nel 2014, circa 3 mila, è proprio opera di under 35.
Secondo le stime dell’Istat, nel 2014 in Liguria l’occupazione cala complessivamente di 36.500 unità rispetto al 2008, anno di inizio della crisi. Una perdita occupazionale che ha colpito maggiormente i maschi rispetto alle femmine, la classe d’età tra i 25 e i 34 anni e il lavoro indipendente. Rispetto al 2008 le persone in cerca di occupazione sono più che raddoppiate.
Se il 2014 è decisamente da dimenticare, forse si comincia a intravedersi un po’ di luce in fondo al tunnel: gli ultimi dati relativi ai primi mesi del 2015 parlano di una leggera inversione di tendenza sul fronte disoccupazione (-1,8% rispetto al primo trimestre 2014).