«Un percorso che prosegue», afferma Andrea Costa, capogruppo di Liguria Popolare in consiglio regionale. La candidatura di Marta Brusoni alle prossime regionali tra le fila di Liguria Popolare, viene presentata come un tassello ulteriore a un cammino politico parallelo rispetto alla lista civica Vince Genova che sostiene Marco Bucci, di cui Brusoni è capogruppo in consiglio comunale a Genova.
Nessun cambio di casacca, assicura Brusoni: «Appartengo a Vince Genova e questo di Liguria Popolare è un percorso condiviso. Voglio dare il mio contributo in campagna elettorale per contribuire a Bucci e a Toti di continuare a lavorare insieme. Penso di essere un anello di congiuntura e naturalmente il progetto rimane civico, quindi a contatto con le persone senza strumentalizzazioni politiche per il bene comune».
Costa assicura che l’obiettivo di terminare la costituzione delle liste per le regionali 2020 rimane la fine di febbraio: «Il 90% dei candidati sono persone con esperienza, legate al territorio che ricoprono ruoli nelle amministrazioni. Abbiamo tre nuovi candidati su Savona e lì la lista è chiusa. A Genova 6, ma a breve arriveremo a 10, alla Spezia la lista è completa. In questo modo diamo più tempo ai candidati per potersi organizzare sul territorio, visto che il nostro consenso si basa proprio su questo. Di qui l’idea di anticipare i tempi. Crediamo nel ritorno della competenza in politica. Oggi presentiamo anche Giovanni Di Laora, sottufficiale della Marina e consigliere nel Comune di Rondanina».
Di Laora intende portare la propria disponibilità anche in Regione: fa parte di Liguria Popolare dal 2016.
La certezza dei rappresentanti di Liguria Popolare è di riuscire a eleggere un consigliere regionale, ma non nascondono l’ambizione di avere anche un assessorato nel caso vinca il centrodestra: «Arriviamo da una legislatura in cui non abbiamo avuto assessori, speriamo di sì – afferma Costa – occorre tenere conto che i ruoli nell’esecutivo sono anche dettati in base al conto dei voti. Noi in ogni caso, in questa legislatura, non abbiamo mai fatto pesare il fatto di aver sostenuto la giunta».
Il progetto di Liguria Popolare è a rischio di concorrenza al centro, alla luce del nuovo movimento politico fondato da Giovanni Toti? «Rispetto a Cambiamo, o come si chiamerà, abbiamo una storia – rimarca Costa – non puntiamo a erodere il consenso agli alleati, ma parlare a chi non vota perché non si riconosce in nessun partito. Ecco perché abbiamo tanti amministratori candidati. Nell’area moderata c’è spazio per tutti, i moderati sono i grandi assenti, a livello di rappresentanza. È chiaro che la Lega in questo momento traina, ma dobbiamo crescere per far diventare forte la coalizione e nelle elezioni regionali la differenza la fanno ancora i candidati». Per il proporzionale Liguria Popolare avrà 24 candidati.
«Il nostro punto di forza – aggiunge Gabriele Pisani – è la linearità del progetto. Non è un caso che siamo già qui a presentare le liste. Questo ci dà un grande vantaggio rispetto a chiunque. Il nostro è un messaggio di coerenza che attirerà i moderati e coloro che sono un po’ spaventati rispetto ad altre proposte distratte da fattori nazionali. Siamo anche certi che questo progetto non termina con le regionali».
Per i prossimi nomi Costa lascia intendere che potrebbe esserci un avvicinamento di qualche leghista, del resto anche Ubaldo Borchi apparteneva all’area moderata di Fratelli d’Italia e Pisani al Movimento 5 Stelle, oppure un ritorno alla politica di qualcuno che se ne era allontanato.