La Uil Fpl Genova e Liguria torna sul lavoro in sanità, fonte di rischio professionale elevato legato alle patologie da stress e alle aggressioni sul luogo di lavoro.
Nella nota Milena Speranza, segretaria generale Uil Fpl Liguria, e Marco Vannucci, segretario generale Uil Fpl Genova, dicono di aver “accolto con favore le dichiarazioni della consigliera regionale Katia Piccardo rispetto al suo ordine del giorno, votato poi da tutta la giunta, in merito alla necessità di ripristinare la presenza costante delle forze dell’ordine nei pronto soccorso. La tematica, relativa alle aggressioni ai danni del personale sanitario, è stata oggetto di costante denuncia da parte di Uil Fpl, che ha promosso una mobilitazione permanente attraverso svariate iniziative. Una di queste è la dichiarazione dello stato di agitazione del personale dei pronto soccorso genovesi tuttora in corso. In questo modo, Uil Fpl ha svolto un ruolo attivo nell’ambito dei tavoli di confronto in prefettura in collaborazione con Fp Cgil”.
Il fenomeno, definito intollerabile e preoccupante, si manifesta quasi quotidianamente non solo nei pronto soccorso: “Aggressioni che interrompendo o rallentando inevitabilmente il servizio danneggiano anche e soprattutto i pazienti più fragili e quelli in attesa. Aggiungiamo alle aggressioni le croniche carenze di personale e i rischi professionali insostenibili dati da turni massacranti sotto il profilo fisico e psicologico, come evidenziato dall’aumento dei casi di burnout e patologie correlate allo stress lavorativo. Siamo pronti a valutare e sostenere qualsiasi azione politica volta a difendere e tutelare i diritti di coloro i quali con senso del dovere e professionalità garantiscono la salute ai cittadini che in maniera preoccupante rinunciano sempre di più alle cure” dichiarano i sindacalisti.
Secondo la Uil Fpl è necessario un piano straordinario di assunzioni, ma soprattutto un miglioramento delle condizioni di lavoro che, insieme alla scarsa valorizzazione professionale ed economica, confermata dall’ultimo rinnovo contrattuale, al quale Uil Fpl non ha apposto la firma, scoraggia i giovani dall’intraprendere il percorso universitario per le professioni sanitarie, con una diminuzione delle iscrizioni e un aumento delle fughe degli operatori all’estero dove le condizioni e le retribuzioni sono significativamente superiori”
Pur riconoscendo l’impegno dimostrato finora, la Uil Fpl ritiene che le azioni messe in campo non siano sufficienti. È necessario agire con fatti concreti e segnali tangibili per dimostrare ai lavoratori del settore sanitario che non vengono considerati dalle istituzioni solo in situazioni di emergenza come Covid-19 e influenza. Situazioni che, ogni anno, “mettono a dura prova il Servizio Sanitario Regionale a discapito dei cittadini e dei professionisti”.


























