È polemica sul bilancio consuntivo di Amt. Cristina Lodi (Azione) nella commissione consiliare del Comune di Genova che aveva per oggetto Amt ha lanciato l’allarme: nel bilancio consuntivo 2023 dell’azienda di trasporto pubblico genovese mancano “più di 20 milioni reali. È inquietante”. Amt replica che “Non si comprende la natura delle risorse definite fantasma”.
“Mancano – spiega in una nota la consigliera di Azione – almeno 20 milioni, osservando a confronto il bilancio consuntivo del 2023. Sono state messe risorse ad oggi “fantasma”. 12 milioni che il Comune deve dare ad Amt non sono stati ancora deliberati, ad esempio. Sono previsti 8 milioni di ammortamenti, ricordando che il Covid consentiva di allungare almeno di un anno gli ammortamenti, cioè un costo che veniva spostato all’anno successivo. La cosa quindi è legittima, ma considerate tutte le negatività del bilancio, dimostra che non avevano i soldi per pagare gli ammortamenti e quindi li hanno rinviati e il 2025 si troverà sul bilancio un costo, l’ ammortamento, che avrebbero dovuto già pagare. Quindi una tegola che sta cadendo, di anno in anno, sul bilancio. Evidentemente viene usato il covid per “salvare” il bilancio. Quindi mancano all’appello 20 milioni che sono scritti ma non in pancia ad Amt ad oggi. E su questo anche i revisori e Deloitte lanciano l’allarme. Senza contare che sono previsti 22 milioni di incassi dalle ingiunzioni , solo in piccola parte ad oggi riscossi, sui quali si scrive che in ottica prudenziale si calcolano circa 14 milioni di euro”.
Lodi conclude che “Non si può che essere preoccupati non solo per il futuro di Amt e del suo bilancio ma per la tenuta tutta del bilancio del Comune di Genova. Se non verranno affrontate queste cose la stessa Deloitte dice che eventi e circostanze successivi possono comportare che la società cessi di operare come un’entità di funzionamento, iln riferimento è a causa di una “incertezza significativa” su previsioni di entrate e previsioni di non uscite che rendono la situazione di Amt davvero pericolosa per la tenuta dell’intero ente”.
“Rispetto al Bilancio consuntivo di Amt per l’anno 2023 – risponde l’azienda – non si comprende la natura delle risorse definite fantasma. In merito ai 12 milioni relativi al contributo ambientale del Comune di Genova, lo stesso collegio sindacale di Amt ha confermato, nella propria relazione, la corretta appostazione di tale credito nel bilancio chiuso al 31/12/2023 sulla base di due aspetti: il primo per analogia ai crediti Covid, nel rispetto dell’articolo 2423 del CC e il secondo derivante dal completamento dell’iter amministrativo tra il Comune di Genova e l’azienda (per questo aspetto si rimanda alla pagina 7 della sopra citata Relazione)”.
In merito alla sospensione degli ammortamenti, “lo stesso organo di revisione riferisce nella sua Relazione al Bilancio 2023 il titolo della norma (articolo 3, comma 8, del Decreto Legge 198/2022) in base al quale Amt si è avvalsa della facoltà di sospendere la rilevazione degli ammortamenti delle immobilizzazioni, precisando anche le ragioni della deroga nonché gli effetti della stessa e che il giudizio non è espresso con rilievi. Si precisa che gli ammortamenti sono una componente non finanziaria e riferirsi a un ipotetico pagamento non è corretto. Non si comprende, infatti, cosa Amt avrebbe dovuto pagare”.
L’azienda di trasporto pubblico sottolinea che “I revisori non lanciano alcun allarme e, in particolare, si richiama quanto affermato alla pagina 2 della loro relazione nel paragrafo Continuità aziendale della Nota Integrativa e della Relazione sulla Gestione, gli amministratori illustrano le assunzioni adottate nell’effettuare le previsioni finanziarie per i 12 mesi successivi alla data di approvazione del progetto di bilancio, e le motivazioni per cui, nonostante le naturali incertezze connesse all’alea comunque insita in qualsiasi scenario previsionale, ed in particolar modo al verificarsi o alle tempistiche di realizzazione di taluni eventi che non sono sotto il diretto controllo della società, hanno ritenuto appropriato adottare il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio”.
Infine, in merito alle sanzioni da mancati titoli di viaggio si segnala quanto riportato alla pagina 39 della Relazione sulla Gestione, parte seconda.
“Amt nel corso del 2023 si è posta come obiettivo il miglioramento dell’efficienza del recupero dei crediti derivanti dall’omesso pagamento delle sanzioni emesse a seguito dell’accertamento della mancanza del titolo di viaggio, conseguentemente l’azienda ha deciso di procedere alla riscossione diretta dei crediti avvalendosi della collaborazione di un professionista. Nella sua qualità di società in house providing, Amt ha notificato ordinanze ingiunzione ex art. 18 l. 689/1981. Si premette che, a livello nazionale, il legislatore ha mostrato interesse per il recupero dei crediti da parte delle società in house secondo quest’ultima modalità di recupero, come si evince dall’art. 1 commi 786 e 788 l. 160/2019. Infatti, sono stati potenziati gli strumenti a disposizione per il recupero delle somme dovute agli enti pubblici e alle società in house providing anche grazie all’art. 1 comma 791 l. 160/2019, confermato ulteriormente dall’art. 17 bis d.l. 76/2020 conv. con l. 120/2020. Operativamente, Amt ha analizzato il pregresso da notificare con riferimento a circa 250.000 verbali da sanzioni, di cui oltre 22 milioni di euro notificati nel 2023. Gli atti inviati nel 2023 sono andati a buon fine per circa l’85.9%. Lo scarto è dovuto a trasgressori che sono risultati principalmente irreperibili alla notifica (trasferimenti di residenza da conosciuta a sconosciuta, decessi, trasferiti ad indirizzi generici in quanto senza fissa dimora). La risposta da parte dei debitori è stata immediatamente riscontrabile con forte affluenza presso gli sportelli per il pagamento, in particolare per gli atti con il valore minimo di 221,5 euro. Il 5% dei sanzionati si è già presentato per effettuare un pagamento a saldo o per stipulare un piano di rateizzazione. Da un confronto fra Amt e altre società in house providing che si occupano di trasporto pubblico, è emerso che l’azienda genovese è probabilmente la prima società di questo specifico settore a sfruttare le recenti innovazioni normative. Il valore del credito appostato a bilancio è di 22.4 milioni di euro pari alle ordinanze di ingiunzione inviate nell’esercizio 2023, ed è stato controbilanciato da un apposito fondo rischi di 14 milioni di euro (62,5% del totale) in ottica prudenziale. L’entità della quota recuperabile è stata determinata dagli amministratori anche attraverso il supporto di uno studio legale specializzato che affianca la società nel processo di recupero delle sanzioni, sostanzialmente sulla base delle seguenti metodologie:
1) dati storici di incasso nel medio-lungo periodo relativi a crediti analoghi di altre realtà assimilabili ad Amt;
2) ragionevole recuperabilità stimata sulla base delle risultanze emerse dalle indagini condotte sulle disponibilità dei soggetti sanzionati, delle procedure esecutive poste in essere o di eventuali accordi (esempio rateizzazioni) già raggiunti con le controparti.
L’effetto netto sul conto economico 2023 (8,4 milioni di euro) è quindi pari alla differenza tra quanto dovuto dai trasgressori all’azienda e il fondo determinato secondo i i criteri sopra esposti”.
“Come in Commissione – commenta Lodi – le risposte a domande puntuali non arrivano. Le relazioni di Deloitte e del collegio sindacale pongono l’attenzione alle criticità che ho segnalato, il cui non superamento cambierebbe il giudizio sul bilancio complessivo. Per cui permane grande preoccupazione sia sulle risorse che il Comune attende da Regione Liguria messe a bilancio ma che in realtà non sono ancora arrivate sia sulla gestione degli ammortamenti. Conferma ne è il fatto che sempre in Commissione la presidente nonché direttrice, e anche su questo ci sarebbe da approfondire, ha dichiarato di non poter trattare del bilancio Amt come preventivo 2025 per mancanza di informazioni precise sui trasferimenti nazionali attesi a fine anno. Sarà difficile affrontare il bilancio dell’ente senza sapere quanti soldi il Comune dovrà dare ad Amt per la sua stabilità e a questa domanda da chi dirige l’azione non è arrivata alcuna certezza. Sottolineo inoltre, come ho già fatto in aula, che l’azienda ha cambiato il criterio di messa a bilancio, passando da un criterio di cassa ( metto a bilancio quello che è stato realmente incassato) a un criterio in cui si mettono a bilancio il valore teorico delle multe e delle sanzioni compensato da un fondo rischi. Di fatto nel bilancio 2023 ci sono poste (circa 8 milioni) che fanno riferimento a pagamenti che ci dovrebbero essere ma che ancora non sono stati incassati. Un problema che si manifesta è quindi la liquidità: ha Amt i soldi in cassa per erogare il servizio?”.