Gli ultimi dati dell’organismo di vigilanza dei consulenti finanziari fotografano una realtà che in Italia è parecchio indietro rispetto agli altri Paesi: solo l’8,4% della popolazione è seguita da un consulente, contro il 35% degli Stati Uniti e il 32% dell’Inghilterra.
Una percentuale che lascia intendere quante prospettive possano esserci per questa professione. Liguria Business Journal ne ha parlato con Claudio Dellepiane area manager di FinecoBank in Liguria che conferma: «Ci sono grandi spazi per chi vorrà intraprendere questa professione o per chi la sta già facendo».
Per questo Fineco è sempre alla ricerca di nuovi consulenti (per candidarsi inviare curriculum a progettogiovanifineco@gmail.com): «Io coordino l’area che va da Sestri Levante a Ventimiglia − afferma Dellepiane − siamo 92 consulenti su 14 uffici finanziari. Cresciamo molto perché la realtà Fineco, grazie alla spinta marketing e anche grazie alla piattaforma e al brand, ci permette di fare acquisizioni di clienti assolutamente importanti. Il dato di novembre è 2000 clienti nuovi su 92 consulenti. Questa crescita ci porta alla ricerca di consulenti che vogliano venire a darci una mano, possano essere loro senior o private banker. In quest’ultimo periodo ci stiamo spingendo molto sulla ricerca di giovani e anche donne perché comunque sono molto brave in questa professione, ma purtroppo pesano, a livello nazionale, solo per il 22% dei consulenti finanziari».
La composizione dei consulenti finanziari di Fineco in Liguria, per età e sesso, è migliore rispetto alla media nazionale: «Negli ultimi due anni abbiamo inserito una decina di ragazzi che hanno abbassato anche l’età media della nostra area. Il problema c’è a livello nazionale. L’età media dei consulenti finanziari è 52 anni, da noi è leggermente inferiore: siamo intorno ai 50, ma il dato preoccupante sono proprio le fasce dei giovani sotto i 30 anni. A livello nazionale sono il 3,5%, gli under 40 sono 13,5%, gli over 50 sono il 64%, quindi si pone un problema generazionale assolutamente importante ed è corretto affrontarlo per tempo. Noi è già qualche anno che lo stiamo affrontando, tant’è vero che nella percentuale degli under 40, noi rispetto al 13,5% nazionale siamo intorno al 21%».
Tra Covid, guerre, aumento dell’inflazione e dei costi delle materie prime, forse questo è il momento ideale per affidarsi a un consulente finanziario? «Il momento ideale è sempre − chiarisce Dellepiane − nel senso che poi se ci si fa seguire da un consulente finanziario è per sempre. Sicuramente in questi ultimi anni sono cambiate veramente tante cose, quattro anni fa avevamo i tassi a zero, oggi i tassi e l’inflazione sono saliti in maniera esponenziale. Il mondo è cambiato tantissimo in questi anni: il Covid ha accelerato un tema di digitalizzazione che sarebbe proseguito in modo più lento. Proprio per questo il cliente ha più difficoltà a seguire il proprio patrimonio e quindi nei prossimi anni ci sarà una forte ricerca di consulenti finanziari ai quali delegare la gestione dei propri risparmi, anche perché stanno diminuendo i redditi, quindi la redditività, i guadagni da lavoro e diventa ancora più importante gestire molto bene quello che invece si ha già o che hanno accumulato i nostri i nostri genitori. Quindi è molto importante farsi aiutare».