«La Spezia è la nona città più green d’Italia secondo la fotografia scattata da Legambiente e dal Sole 24 ore. Una grande conferma del successo delle nostre politiche ambientali degli ultimi 5 anni». Così il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini su Ecosistema Urbano 2022, il rapporto di Legambiente realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore che analizza la qualità e le performance ambientali dei comuni capoluogo.
La classifica ha fotografato le performance ambientali di 105 capoluoghi di provincia incrociando 18 indicatori. Per quanto riguarda i dati riferiti alla Liguria colpisce il dato negativo del comune di Imperia che nel 2021 era 54° e quest’anno “crolla” al 70° posto (49,03%), male anche Genova che passa dalla 37° al 53° posizione (53,09%), Savona perde due punti e scende al 50° posto (53,49%). Nella top ten La Spezia, che scala la classifica e dalla 25° posizione raggiunge la 9°.
«La nostra città − sottolinea il sindaco − è risultata al nono posto. Una grande soddisfazione e un orgoglio per tutta la città. Negli ultimi cinque anni ci siamo impegnati nella rivoluzione della raccolta dei rifiuti, con la predisposizione delle isole zonali sorvegliate e illuminate, raggiungendo l’80% di raccolta differenziata. Abbiamo siglato l’accordo “Blue Flag” per abbassare di un quinto le emissioni delle navi da crociera, abbiamo raggiunto il risultato storico dello stop al carbone della centrale Enel al 31 dicembre 2021 e abbiamo fatto una rivoluzione della mobilità sostenibile grazie alla vittoria di 38 milioni di euro del bando Mit. Tutto questo ha garantito, come certificato dal Sole 24 ore e Legambiente, un balzo in avanti nella qualità ambientale spezzina».
«I numeri che emergono dall’analisi scientifica degli indicatori ambientali non sono confortanti − dichiara Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria −. Tre capoluoghi su quattro della nostra regione retrocedono rispetto allo scorso anno e La Spezia, pur vantando un’ottima posizione nella classifica, ha criticità urgenti da affrontare. I sindaci e gli assessori all’ambiente dei quattro comuni capoluogo ci auguriamo affrontino con urgenza i parametri più critici per garantire una migliore vivibilità delle città, degli spazi a disposizione della collettività con azioni utili a garantire la salute dei cittadini e un argine all’emergenza climatica».
«Riguardo alla qualità dell’aria, e in particolare per il biossido di azoto, si registra l’incidenza negativa dei fumi generati dalle navi in porto a Genova, alla Spezia e Savona che rendono urgenti le elettrificazioni delle banchine − dice Federico Borromeo, direttore Legambiente Liguria che evidenzia come anche se la Spezia nella classifica generale è in ottima posizione − la qualità dell’aria nelle zone interessate dall’arrivo dei fumi delle navi è critica. E purtroppo non è stato ancora fatto niente per risolvere il problema».
Preoccupante anche il dato sulla dispersione idrica dove a Imperia viene persa il 51,2% dell’acqua potabile e alla Spezia il 55,4% su una media nazionale del 36% a cui fanno meglio Genova con il 30,0% e Savona con il 25,5%.
Ancora troppo alto il dato dei rifiuti prodotti procapite (kg/ab), che invece è addirittura aumentato rispetto al 2020: 540,4 kg/ab a Savona (come nel 2020), 515,9 kg/ab a Genova (era 497), 466,0 kg/ab ad Imperia (era 448) e 499,6 kg/ab alla Spezia (era 487) segno di una raccolta differenziata che, fatta eccezione per La spezia (77,6%), non cresce quanto dovrebbe. I numeri sono pressoché gli stessi dell’anno precedente: Genova 36,2% (era 35,4), Savona 41,4% (era 42,2) e Imperia a 67,3% (era 68). «Da questi dati − aggiunge Borromeo − è evidente che occorre un’accelerazione nell’applicazione delle misure previste dal Piano regionale dei rifiuti in particolare per l’adozione della tariffazione puntuale, per le politiche volte alla riduzione e per la realizzazione dei biodigestori».
Migliora la situazione per quanto riguarda il trasporto pubblico locale con Genova quarta città nella classifica nazionale per numero di passeggeri trasportati: sono 293,57 mentre sono 47,59 i viaggi/abitante/anno. Anche negli altri comuni capoluogo cresce il numero di passeggeri trasportati: a Imperia sono 10,6 (nel 2020 erano 5), alla Spezia sono 95,5 (erano 70), a Savona sono 38,5 (erano 37).
Pochissime le infrastrutture ciclabili con il dato calcolato in metri per 100 abitanti che registra 4,00 m/ab di Imperia, 3,65 m/ab di La Spezia, il 2,86 m/ab di Savona e 0,41 m/ab di Genova; unica nota positiva la nuova pista ciclabile bidirezionale in Corso Italia che viene segnalata anche tra le “Buone Pratiche” nel Report.
Ancora troppo poche le isole pedonali (mq per abitante) a Genova 0,11 mq/ab, a Savona 0,16 mq/ab, La Spezia 0,33 mq/ab e Imperia 0,06 mq/ab tra le ultime 10 città nella classifica nazionale.
Per quanto riguarda l’incidentalità stradale (il dato è a livello provinciale fonte Aci/Istat 2021) vede Genova tra le città più pericolose in Italia seconda solo a Bergamo con un numero di morti e feriti in incidenti stradali ogni mille abitanti di 8,5 per Genova, Savona 7,5, La Spezia 6,2, Imperia 6,2.
Restiamo in fondo alla classifica anche per la percentuale di verde per abitante (misurato in metri quadri) guidata da Trento con 396,2. La performance peggiore è quella di Imperia terzultima nella classifica nazionale con 6,0 e a salire Savona 9,7, La Spezia 12,3 e Genova con 21,2. Gli alberi per 100 abitanti invece sono 21 a Genova, 15 alla Spezia, 9 a Imperia, Savona non pervenuta. Nella classifica generale Cuneo è prima con 205 alberi.
Male per le città liguri anche nel solare pubblico (calcolato sui kWatt di potenza installati su edifici pubblici per abitante) a parte il 15° posto di Imperia con 10,32 kW (Padova prima in Italia è a 30,46 kW), La Spezia con 2,84 v è 52°, Genova 2,51 kW è 62°, Savona con 1,89 kW è 68°.