«In questi anni abbiamo dimostrato che lavorando in sinergia fra istituzioni, amministrazioni e settore pubblico e privato si possono raggiungere grandi traguardi. Guardiamo al domani con ottimismo, pronti a cogliere nuove sfide. Con il Pnrr avremo una sorta di “Piano Marshall 2.0” che ci garantirà una grande disponibilità economica e finanziaria per investire in grandi opere e infrastrutture. Dovremo essere bravi a sfruttare questa opportunità unica per rendere Genova e la Liguria sempre più attrattive a livello internazionale per tecnologia, porto e logistica». Lo ha dichiarato il sindaco Marco Bucci al convegno “Città del futuro, Genova fa da apripista”, organizzato da ExSUF, il Centro di eccellenza sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e le smart cities che si è svolto stamattina nel Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova.
Tema dell’incontro è stato il sistema delle infrastrutture – sia reali che digitali – e il loro sviluppo in chiave di sostenibilità per la crescita dei centri urbani. Il panorama di riferimento è quello delle opportunità offerte da capitali sia pubblici che privati. Nel corso del convegno si è parlato delle innovazioni in atto, delle nuove infrastrutture aeroportuali e portuali, del modo in cui modificheranno l’economia reale della città e del Paese. Ma anche delle nuove infrastrutture digitali, per migliorare l’attività e il rapporto con e tra le pubbliche amministrazioni: come gestire gli iter di realizzazione delle opere pubbliche, le principali criticità e perché serva un soggetto privato per lavorare meglio insieme. A monte la riflessione sul ruolo dei fondi infrastrutturali e un focus sul rapporto tra finanza pubblica e finanza privata.
«Sotto il profilo dei capitali privati – ha ricordato Anna Gervasoni, professore di Economia e gestione delle imprese e presidente del Comitato Scientifico di ExSUF – il mercato è italiano ma anche europeo e a questo bisogna fare riferimento. Abbiamo alcuni operatori di valore basati nel nostro Paese, ma siamo anche stati in grado di attrarre attori internazionali di primissimo ruolo. Il confronto di modelli ed esperienze nei principali Paesi europei, nonché il fatto che molti attori finanziari siano sovranazionali, ci aiuta a essere parte di uno spazio comune e a costruire l’Europa per le nuove generazioni».
La stessa Università «deve essere attivamente impegnata in un’opera di costruzione orientata al futuro – ha sostenuto il professore Federico Visconti, rettore della Liuc – perseguendo la relevant research e divulgandone i risultati là dove servono, a cominciare dalle aule universitarie. Eventi come questo rappresentano una straordinaria opportunità di condivisione e di confronto critico. In buona sostanza, di apprendimento».
Dopo gli interventi di Bucci, Gervasoni e Visconti, hanno portato il loro contributo anche Paola Deda, direttore di Forests, Land and Housing Division di Unece, e Roberta Cocco, co-coordinatrice del Comitato Consultivo per la PA Digitale. I lavori sono proseguiti con la prima tavola rotonda, cui hanno partecipato Stefano De Capitani, presidente di Municipia, Engineering Group, Giulio De Carli, managing partner, One Works, Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Alla seconda tavola rotonda hanno dato il proprio contributo Giampiero Bambagioni, vicepresidente, United 4 Smart Sustainable Cities, Leone Pattofatto, senior advisor di Equiter Infrastructure II e Barbara Pollicina, Founding Managing Partner PKF Studio TCL – Tax Consulting Legal.