In previsione della riapertura del settore alberghiero prevista tra il 18 maggio e il 1 giugno, la Uiltucs della Liguria intende mettere l’accento sulla necessità del rispetto dei protocolli di sicurezza anche da parte delle aziende appaltanti dei servizi di pulizia e altro, che in Liguria impiegano più di mille operatori che svolgono attività nelle strutture sparse sul territorio.
“Con la riapertura – scrive il sindacato in una nota – sarà necessario attivare i comitati aziendali di verifica anche per quelle imprese che, all’interno delle strutture alberghiere in appalto, forniscono le prestazioni richieste attraverso lavoratrici e lavoratori che devono svolgere le loro mansioni anche in tempi rapidissimi. Da oggi questa attività “a cottimo” non sarà più possibile, occorrerà stabilire tempistiche diverse proprio a causa della sanificazione degli ambienti”.
«Negli alberghi ci scontriamo quotidianamente con aziende che hanno ricevuto in appalto buona parte delle attività, con particolare riferimento ai servizi di pulizia – dichiara Roberto Fallara, coordinatore regionale turismo Uiltucs Liguria – Troppo spesso gli appalti sono presi a cifre talmente irrisorie, anche da imprese che a volte si rivelano farlocche, che pretendono dai lavoratori l’effettuazione delle attività di pulizia delle camere o degli spazi in pochi minuti e con prodotti molto più simili all’acqua che ai detergenti. Le regole, che chiediamo siano preventivamente concordate tra sindacato e associazioni datoriali di settore, vanno applicate non solo ai dipendenti diretti, ma anche alle aziende a cui si affidano le varie attività, prevedendo prodotti da utilizzare in base all’emergenza in atto, tempi di lavorazione ed eventuali penali, come il recesso dall’appalto in caso di mancato rispetto dei dettami. Per questa ragione sarebbe molto interessante far sottoscrivere a queste aziende un apposito capitolato di emergenza Covid-19, che includa i lavoratori che prestano attività nei momenti di picco stagionale negli alberghi, nei residence e nelle strutture ricettive in genere della nostra regione».
In questo quadro, in cui i tempi di lavoro dettati dalle aziende in appalto non si sposano con le richieste del servizio ai tempi del Covid, per il sindacato sarà necessario assumere nuova forza lavoro anche in un momento di crisi: «Bisognerà procedere con nuove assunzioni e con nuovi corsi di formazione mirati e dedicati proprio al personale delle ditte che lavorano in appalto per il pulimento – conclude Fallara – Naturalmente questo concetto andrà applicato a tutti i lavoratori stagionali del turismo che, con tutta probabilità, prenderanno servizi ai primi di luglio».