Sono tornate a chiudere in rosso le borse europee, con la previsione di un calo del 15% del pil europeo anunciato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, e l’esplosione di richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Londra segna -3,4% anche a a causa del calo titoli delle materie prime provocato da Shell (-10%) che ha deciso di tagliare il dividendo, Parigi -2,1%, Francoforte- 2,2%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share -1,90% e Ftse Mib -1,09%. Lo spread Btp/Bund è aumentato a 235 punti (+4,22%)
Sui listini europei sono calati in particolare i titoli delle banche: il sottoindice Stoxx del comparto registra-4,5% . A Piazza Affari i magggiori ribassi sono di Stm (-5,01%), Cnh (-4,83%), Unicredit (-4,7%) e Mediolanum (-4,46%). Giù anche Mediobanca (-4,13%) e Intesa Sanpaolo (-3,88%). Bene Italgas (+4,83%), che ieri ha rassicurato i mercati annunciando di non aspettarsi impatti negativi dalla pandemia sui conti 2020. I titoli energetici sono sostenuti anche dall’andamento in salita del petrolio, nell’aspettativa che l’allentamento delle misure di lockdown possa far ripartire la domanda di energia: il future giugno sul Wti sale del 17,2% a 17,65 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent guadagna il 12,82% a 25,43 dollari.
Sul mercato dei cambi, l’euro guadagna terreno in scia alla mancata espansione del programma di quantitative easing della Bce: la moneta unica vale 1,0944 dollari (1,0852 ieri in chiusura) e 117,10 yen (115,27),