Un percorso di 9 km che collega la val Tanaro ai territori dell’imperiese e del savonese. Il progetto definitivo del traforo Armo-Cantarana è stato presentato dalle Camere di Commercio di Cuneo e Riviere di Liguria, promotrici dell’opera.
Sotto una tensostruttura allestita nell’area antistante il foro pilota che l’Anas aveva realizzato nel 1992 a fronte di un primo progetto preliminare, per testare la sostenibilità del terreno, si sono radunati autorità, parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, amministratori e rappresentanti delle forze economiche di entrambi i versanti territoriali, dimostrando grande coesione e convinzione nel sostenere iniziative strategiche per la crescita e lo sviluppo socio-economico.
Al tavolo d’onore dell’evento, oltre ai due presidenti degli enti camerali, Ferruccio Dardanello per Cuneo e Luciano Pasquale per Riviere di Liguria, erano presenti Alberto Cirio presidente Regione Piemonte, Marco Scajola assessore all’Urbanistica Regione Liguria, per il Mit Barbara Casagrande direttore generale per l’edilizia statale e interventi speciali e Antonio Parente direttore generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza nelle infrastrutture stradali del Mit, Dino Vurro direttore progettazione e realizzazione Anas. In apertura, hanno portato i loro saluti Giorgio Ferraris sindaco di Ormea, Alessandro Alessandri sindaco di Pieve di Teco, Federico Borgna sindaco di Cuneo e Claudio Scajola sindaco di Imperia.
Protagonista dell’incontro quel sogno infrastrutturale rimasto sulla carta per quasi trent’anni e che ora, grazie all’impegno degli enti camerali dei due territori confinanti, ha già ottenuto il benestare ministeriale e a breve potrebbe portare a casa anche il parere favorevole del comitato interministeriale programmazione economica. Proprio nei prossimi giorni il Cipe valuterà il nuovo contratto di programma tra ministero delle Infrastrutture e Anas, comprendente il progetto esecutivo del traforo Armo-Cantarana, redatto da Anas nel 2013 e aggiornato ai costi attuali come anticipato venerdì 19 dal ministro Toninelli. Ad autorizzazione avvenuta, inizierà l’iter burocratico fino all’avvio dei lavori, con tempi stabiliti di 2 anni e 9 mesi e un costo stimato di 304 milioni di euro.
Il tracciato complessivamente sarà caratterizzato da 7 viadotti e 8 gallerie, suddiviso in tre assi per un totale di 9,284 chilometri. La maggior parte della sua estensione sarà nel territorio ligure, mentre nel versante piemontese sarà compresa la sola porzione di tracciato tra lo sbocco del traforo Armo-Cantarana e l’innesto finale sulla strada statale 28. La validità della soluzione prospettata è ben evidenziata del raffronto con l’attuale percorso. Dei 13,8 chilometri della statale 28, ben 8,9 sono soggetti al limite di 50 chilometri orari e 1,3 a quello di 30 chilometri orari, poiché attraversano ben 11 nuclei abitati. Con il progetto Armo-Cantarana viene quindi superata la tortuosità del collegamento e si riduce di 300 metri il dislivello altimetrico, migliorando del 70% i tempi medi di percorrenza tra i comuni di Ormea e Pieve di Teco.
«È un momento storico per i comuni interessati e per tutti noi – commenta Dardanello – si va a rafforzare il concetto delle “Alpi del mare”: due territori con storia e tradizioni comuni e con un’economia sempre più integrata che potranno finalmente usufruire di un collegamento viario più efficiente sia per il trasporto merci che per il turismo. Determinante è stata la fattiva collaborazione tra le due camere di commercio cuneese e ligure, da cui è scaturito il rilancio dell’opera. In provincia di Cuneo il gap infrastrutturale è divenuto ormai insostenibile e sta mettendo a dura prova l’intero mondo produttivo. Siamo al primo posto a livello nazionale per le nostre numerose eccellenze, mentre retrocediamo all’85° per il deficit infrastrutturale. Una situazione inaccettabile, dalla quale bisogna uscire al più presto, sostenendo con forza interventi prioritari di miglioramento dei collegamenti. Adesso toccherà ai parlamentari liguri e piemontesi presidiare e sostenere i passaggi indispensabili a ottenere la definitiva autorizzazione e i finanziamenti».
«Oggi dobbiamo ragionare in un’ottica territoriale più ampia – aggiunge Pasquale – il tunnel è essenziale per favorire i flussi di merci e persone tra Piemonte e Liguria, decongestionando così le altre arterie stradali e autostradali. Deve però essere interpretato anche come un importante tassello di un sistema integrato che preveda il collegamento con il corridoio europeo Marsiglia-Genova-Rotterdam».
«Le opere iniziate vanno terminate – sottolinea Cirio – il Piemonte ha diritto di essere connesso con le altre regioni italiane e con il resto del mondo. Insieme alla Liguria rappresenta una parte importante del cuore dell’Europa e non può continuare a soffrire per i ritardi sugli interventi infrastrutturali. I collegamenti efficienti sono fondamentali per dare sviluppo ai territori e alle loro economie».
«Un plauso va innanzitutto ai due enti camerali – aggiunge l’assessore regionale Scajola – per aver rilanciato con determinazione quest’opera. Mi auguro che ora si passi rapidamente dalle parole ai fatti. Il collegamento Armo-Cantarana ha una straordinaria valenza turistico-commerciale per i due territori limitrofi, piemontese e ligure, che da troppo tempo sono orfani di infrastrutture adeguate».
A dare ulteriore conferma riguardo al parere favorevole espresso dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli sull’arteria Armo-Cantarana, le parole della dirigente ministeriale Casagrande «Al Mit è stata avviata una ricognizione delle grandi opere incompiute. L’intervento è stato ritenuto degno di attenzione e il ministro ha deciso di mandare avanti il progetto».