Secondo Axa, tra i leader mondiali nel settore della protezione, a Genova si registra un danno da acqua (es. piccole perdite o scoppio delle tubature) ogni 21 ore per un costo medio di 1.054 euro, mentre in tutta la Liguria il dato è ancora maggiore: una denuncia ogni 12 ore per un costo medio di 1.087 euro che può salire fino a 21.900 euro. (L’intervallo di tempo corrisponde al tempo medio di denuncia dei sinistri ad Axa per tutti i sinistri di una determinata zona, questo indicatore dipende dal numero di contratti assicurativi sottoscritti da Axa nella zona di riferimento e pertanto non rispecchia il livello di rischio. Nei costi vengono presi in considerazione i pagamenti effettuati per danni a cose (fabbricati/abitazioni) o a terzi, mentre al momento non sono considerate le spese sostenute per l’intervento dei periti fiduciari. Il costo è calcolato per i soli sinistri pagati e chiusi. I dati riportati si riferiscono ai sinistri denunciati solamente dai clienti di Axa Italia).
I furti invece costano mediamente 733 euro ai genovesi e 1.090 euro ai liguri (ma la cifra può salire fino a 21.900 euro).
Questi sono alcuni esempi del grande quantitativo di dati e del patrimonio di informazioni che Axa è in grado di analizzare e che ha scelto di iniziare a “restituire” in modo progressivo.
Con Give Data Back Axa diventa la prima compagnia assicurativa al mondo a mettere disposizione di tutti i propri Big Data: la piattaforma consente di verificare i rischi relativi a furti e danni da acqua nella propria zona (frequenza, costo medio, mesi di maggior incidenza) e di ricevere consigli utili per prevenirli.
Le potenzialità di Give Data Back sono enormi, grazie a un database che raccoglie complessivamente oltre 500.000 polizze in Italia per gli anni 2014, 2015 e 2016. La piattaforma di Axa rende pubblici i dati relativi ai sinistri denunciati in sei Stati europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna e Svizzera) su tre livelli: nazionale, regionale e locale. Inoltre, Give Data Back fornisce informazioni pratiche relative ai costi medi e agli inconvenienti che possono sorgere, offrendo anche numerosi suggerimenti degli esperti di Axa e dei singoli utenti per impedire che tutto ciò si verifichi di nuovo.
“Grazie a Give Data Back – dichiara Patrick Cohen, ceo di Axa Italia – continuiamo a reinventare il nostro ecosistema di servizi innovativi per mettere sempre di più il cliente al centro e diventare veri partner delle persone in ogni momento della vita. Give Data Back è uno strumento eccezionale che ci permette di migliorare la vita delle persone attraverso informazioni utili e consigli mirati sulla casa, uno dei patrimoni più importanti per gli italiani. Il tutto in una logica collaborativa e di miglioramento continuo”.
La piattaforma offre un’esperienza di condivisione e partecipazione: chiunque può contribuire alla sua evoluzione, esponendo i propri suggerimenti e le proprie esperienze. Il contenuto viene poi visualizzato in base alla popolarità: gli utenti possono votare i suggerimenti che trovano più utili e condividerli su Facebook e Twitter o via email.
Axa, inoltre, si assicura che i dati disponibili sul sito e il loro utilizzo siano conformi alle leggi sulla riservatezza dei dati. Nel 2015 la compagnia assicurativa ha creato il Data Privacy Advisory Panel, composto da un board di esperti indipendenti su tutte le tematiche inerenti a privacy e riservatezza dei dati.