Borsa italiana chiude positiva, in controtendenza rispetto ai principali listini europei, con Ftse Mib a 16.476,58 (+1,03%) e Ftse Italia All Share a 18.125, 99 (+ 0,92%), spinta dalle voci – non confermate – secondo cui la Bce starebbe pensando a una riduzione del programma di Quantitative easing. I rumor hanno prodotto un innalzamento della curva dei tassi dei titoli di Stato, che ha determinato in un miglioramento dei bilanci bancari e quindi del corso dei titoli.
Londra ha chiuso in calo dello 0,58%, Francoforte dello 0,32%, Parigi dello 0,29%.
A Piazza Affari protagonista soprattutto Ubi (+5,7%) dopo le condizioni poste per l’acquisto di tre delle quattro banche salvate in autunno con il ricorso al fondo di risoluzione. Bene Bper (+5%), Bpm (+5,1%), Carige (+5,64%). Tra gli assicurativi spiccano Generali (+4,2%) e Unipolsai (+3,1%).
Sale del 2,3% Eni grazie all’andamento del greggio in rialzo e all’accordo con Bp sul gas naturale in Mozambico.
Petrolio vicino ai 50 dollari al barile a New York (+2,4% Wti a 49,88 dollari) dopo il calo a sorpresa delle scorte settimanali Usa di greggio.
Sul valutario, sterlina in lieve recupero a 1,2761 dollari dopo aver toccato il nuovo minimo da 31 anni sotto quota 1,27.