Si preparano a vincere i dirigenti di entrambe le coalizioni, del centrodestra e del centrosinistra, che hanno portato i loro candidati sindaci al ballottaggio a Savona.
Fulvio Briano, segretario provinciale del Pd, guarda con soddisfazione al distacco con cui Cristina Battaglia, dello stesso partito, sostenuta da una colazione di centrosinistra, pur senza qualche pezzo di sinistra, ha inflitto a Ilaria Caprioglio, candidata del centrodestra (FI, Lega Nord, FdI): 31,8% contro il 26,6%, più di cinque punti. Sandro Biasotti, coordinatore ligure di Forza Italia, ed Edoardo Rixi, segretario regionale della Lega Nord, sono lieti di avere battuto, sia pure di poco, il candidato dell’M5S, Salvatore Diaspro, che si è fermato al 25,1%, e guardano con ottimismo al prossimo confronto
«Cinque punti di distacco sono una buona base da cui partire ma c’è ancora molto lavoro da fare – avverte Briano – prima di cantare vittoria. Continueremo a lavorare nei prossimi giorni, per indicare la linea di rinnovamento impersonata dalla nostra candidata, senza rinnegare l’operato delle giunte precedenti guidate da Federico Berruti. Credo che gli elettori ci abbiano capito».
Secondo Rixi, proprio il tentativo di conciliare l’eredità di Berruti con il desiderio di cambiamento è uno dei punti di debolezza di Cristina Battaglia e del Pd. «La posizione di Cristina Battaglia – spiega il segretario ligure del Carroccio – è difficile da sostenere: la candidata parla di discontinuità e rinnovamento perché sa che l’elettorato è scontento delle ultime amministrazioni ma non può sconfessare l’ex sindaco che appartiene al suo stesso partito. I discorsi di rinnovamento di Battaglia ricordano quelli che a suo tempo faceva Raffella Paita rispetto alla giunta Burlando. E sappiamo come è andata a finire».
Rixi è ottimista sull’esito finale di queste elezioni: «possiamo vincere perché Cristina Battaglia ha drenato tutti i voti voti che poteva ottenere, non ha più margini, mentre sulla nostra candidata possono convergere voti degli altri candidati sindaci non ammessi al ballottaggio».
Dello stesso parere è Biasotti: «i voti di protesta – dice – a qualcuno andranno e credo che una parte andrà a noi. Quanto al distacco attuale, non significa nulla. Il secondo turno è un’altra elezione, ce la giocheremo alla pari. Nel 2014 a Ventimiglia il nostro candidato, Giovanni Ballestra, al primo turno aveva totalizzato quasi il 48% dei voti, Enrico Ioculano, sostenuto dalla sinistra, era arrivato appena al 21,5%. Al ballottaggio ha vinto Ioculano».