Hanno chiuso in rosso i listini europei, con gli operatori resi prudenti dalla preoccupazione espressa dal presidente della Bce, Mario Draghi, che è tornato a premere sui governi perché realizzino le riforme strutturali, il cui rinvio ha «poche buone ragioni economiche» e un costo «semplicemente troppo alto» e anche dai cali delle materie prime, con il prezzo del greggio scivolato sotto i 51 dollari al barile.
Milano registra Ftse Mib a 17.763,88 (-0,81), Ftse Italia All-Share a 19.509,03 (-0,71).
Perdite intorno all’1% per Londra (-1,1% a 6.231 punti) e Parigi (-0,97% a 4.405 punti) maglia nera a Francoforte che cede l’1,2% a 10.088 punti.
A Piazza Affari negativi i finanziari con Mediobanca a -1,74%, Intesa Sanpaolo -0,90%, Generali -0,46%, Bpm -1,62%, il Banco Popolare alle prese con l’aumento di capitale ha perso il 3,03%. Unicredit ha limitato le perdite a uno -0,31% nel giorno in cui si riunisce il cda per esaminare il profilo del successore dell’a.d. Federico Ghizzoni.
Cali contenuti per i principali energetici con Enel a -0,1% ed Eni a -0,5%, quest’ultima dopo l’annuncio di una nuova significativa scoperta a gas nell’offshore egiziano.
Telecom Italia in flessione del dell’1,39% a quota 0,8530 euro per azione.
Tra gli industriali, Ferrari a -0,47%, Fiat Chrysler -0,86%, Finmeccanica -3,18%.
Sul mercato dei cambi, l’euro e’ scambiato a 1,133 dollari (1,14 ieri). Il rapporto fra euro e yen e’ pari a 120,67 (ieri a 121,6 yen), mentre quello fra dollaro e yen si attesta a quota 106,5 (106,1). Per quanto riguardo il petrolio, il Wti con consegna a luglio cede l’1,13% a 50,67 dollari al barile.


























