Arpal esclude ogni relazione tra il fango presente nei fondali del porto mercantile della Spezia e quello trovato in maggio da un pescatore nelle reti a tremaglio fuori diga e in prossimità del Ferale. Lo annuncia l’Autorità Portuale. Già nel maggio scorso Arpal aveva concluso che le analisi eseguite sui fanghi prelevati dalle reste di mitili dentro diga rivelavano caratteristiche diverse da quelli dei fondali antistanti il molo Garibaldi. In prossimità della diga, all’esterno, nel maggio di quest’anno si era verificata una moria di mitili.
Le verifiche chimico-fisiche da parte dell’agenzia regionale erano iniziate in seguito alle segnalazioni ricevute dagli stessi pescatori. Il rapporto consegnato all’Autorità Portuale specifica come il materiale prelevato dalle reti sia del tutto differente da quello prelevato dai fondali del molo Garibaldi durante le operazioni di bonifica, per cui le ipotesi che qualcuno aveva avanzato in merito a una loro associazione con lo sversamento di materiale derivante dai lavori di escavo da una draga in difficoltà in fase di uscita dal golfo, si rivelano del tutto infondate.
Secondo Arpal, la presenza di fango nelle reti potrebbe derivare da un anomalo sviluppo di aggregazioni mucillaginose risospese dal fondale.