Vanno bene le aziende che riescono a esportare, sono in difficoltà quelle dipendenti dal mercato domestico: Secondo il presidente di Confindustria La Spezia, Giorgio Bucchioni, il sistema economico locale presenta le potenzialità, i limiti e le tensioni di quello nazionale, che non ha ancora agganciato la ripresa. Con alcune peculiarità, come la presenza di Carispezia, in grado di dare un forte impulso allo sviluppo delle imprese.
Secondo Bucchioni, in Italia «non siamo in ripresa. Si è solo fermata la caduta, e probabilmente per fattori esterni: basso costo dell’energia, quantitative easing, l’euro basso. Ma le riforme istituzionali – precisa il presidente della Confindustria spezzina – tardano a dare effetti, anche perché molte di queste riforme mancano: giustizia, pubblica amministrazione, fisco, costituiscono un freno agli investimenti sia domestici che stranieri, e senza investimenti la situazione continuerà a galleggiare senza sviluppo. Nel nostro territorio si ha lo specchio della situazione nazionale: vanno bene le aziende che hanno un mercato estero ed hanno problemi quelle che si rivolgono solo al mercato domestico, in particolare quelle legate alle costruzioni sia pubbliche che private».
Per quanto riguarda i singoli comparti, «il nostro osservatorio ci consente di esprimere soddisfazione per i risultati del turismo e del porto. L’alimentare rappresenta una marginalità pur tuttavia positiva, mentre l’hi tech è attivamente rappresentato da alcune aziende navalmeccaniche e meccaniche. Il territorio oggi deve professionalizzarsi per consentire al turismo di esprimere tutte le sue potenzialità economiche, e il dibattito è in corso: ma la pluralità di competenze non mi sembra giovi al sistema. In difficoltà è in particolare il settore delle costruzioni mentre per la crescita molte aziende sono in corsa ed attendono, tra l’altro, la cessazione delle sanzioni alla Russia e all’Iran, la pacificazione della Libia e un quadro europeo meno oppressivo».
Il territorio spezzino può contare su una banca, Carispezia, in crescita e attenta alle esigenze di piccole e medie imprese. «Carispezia – osserva Bucchioni – ha cambiato pelle: ha una forte capacità di presenza, quasi da banca del territorio e una elevata professionalità di livello internazionale. Il che significa che svolge il suo ruolo, riconosciuto da Moody’s al gruppo cui appartiene, sulla base di standard valutativi che non sono certo quelli relazionali. Credo che per il nostro sistema Carispezia costituisca un valore in grado di esprimere capacità forti per sostenere la crescita delle aziende con potenzialità, in una logica di internazionalizzazione e non localistica. L’accesso al credito ha due precondizioni: che ci sia la domanda e che questa sia sostenibile nei fondamentali».