Superare la Bolkestein nella parte turistica e balneare: trovare rapidamente una soluzione per un provvedimento che nel 2020 imporrà l’asta delle concessioni. Si è parlato di questo a Roma nell’incontro tra l’assessore al Demanio Gabriele Cascino e il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi. La Liguria è fra le più “colpite” dal provvedimento, con oltre 3 mila concessioni balneari lungo 300 chilometri di costa.
La strada, secondo il Demanio (e il governo) è quella di un disegno di legge quadro condiviso con le Regioni che affronti tutti gli aspetti delle concessioni demaniali, elimini le conflittualità esistenti e coinvolga i Comuni in una collaborazione che l’Agenzia del Demanio considera determinante per rinnovare il settore. Una vera e propria riforma dell’intero sistema esistente.
«Sulla questione direttiva Bolkestein – dice Cascino – la Regione Liguria in qualità di capofila della sottocommissione delle regioni in tema di demanio, ha proposto a Reggi di inserire nel provvedimento governativo un nuovo decreto dal quale partire per affrontare le proroghe delle concessioni balneari».
Il decreto è il Dpr 2 dicembre 1997, n. 509, firmato appunto dal ministro dei Trasporti Claudio Burlando, nel governo Prodi, oggi presidente della Regione Liguria.
«L’applicazione del decreto Burlando – afferma Cascino – consentirebbe in pratica il rinnovo delle concessioni balneari in cambio di investimenti, anche legati alla difesa della costa e ai rinascimenti, da parte degli attuali concessionari. Rivisto e disciplinato con alcune modifiche, potrebbe essere adattato anche al caso di specie. Lo stesso decreto Burlando non è mai stato messo in discussione dal parte dell’Europa in quanto non lesivo del principio della concorrenza, proprio quello che intende difendere la stessa direttiva Bolkestein».



























