Cisl e Uil criticano la linea di indirizzo sul salario minimo negli appalti del Comune di Genova decisa dalla giunta. I due sindacati denunciano il fatto di non essere stati consultati nell’elaborazione del documento e lo ritengono peggiorativo per i lavoratori rispetto al modello utilizzato nella contrattazione nazionale e territoriale.
La giunta comunale ha varato una delibera di indirizzo per dare un miglior punteggio, nelle gare d’appalto, alle aziende che applicano il salario minimo nei confronti dei loro lavoratori. Le linee guida prevedono che, in tutti gli affidamenti di appalto o concessioni, di lavori, servizi e forniture (indipendentemente dal valore economico), l’amministrazione comunale osservi particolare attenzione all’applicazione del contratto collettivo nazionale (artt. 11 e 119 codice degli appalti) sulle tutele economiche e normative. Sarà osservata la corretta individuazione del contratto applicabile ai lavoratori del settore dell’appalto, verificando l’equivalenza delle tutele normative ed economiche in caso di utilizzo di diverso contratto di lavoro da parte dell’appaltatore rispetto a quello indicato dalla stazione appaltante. Inoltre, è stabilito che, in caso di procedura di gara con aggiudicazione al miglior rapporto qualità prezzo, sia inserito, tra i criteri di valutazione, l’impegno dell’appaltatore a garantire al proprio personale nell’esecuzione dell’appalto una retribuzione oraria lorda non inferiore a 9 euro.
Riccardo Serri segretario generale di Uil Liguria e Giuseppe Gulli, segretario organizzativo di Uil Liguria con delega confederale agli appalti, in una nota congiunta dichiarano: “Stante la delibera comunale sul salario minimo per le aziende appaltatrici, Uil Liguria – non essendo stata coinvolta – attende di essere convocata al più presto dal Comune di Genova insieme alle categorie di riferimento, affinché dalla prossima busta paga le lavoratrici e i lavoratori possano avere ciò che è stato deliberato. Chiariamo che, per quanto riguarda la Uil, non ci accontenteremo del salario minimo, ma sarà nostra prerogativa avvalersi del modello utilizzato nella contrattazione nazionale e territoriale per elevare ulteriormente i livelli di retribuzione, proprio a partire dal salario minimo. Diversamente si snatura il sistema contrattuale attuale“.
“In relazione alla delibera d’indirizzo sul salario minimo negli appalti del Comune di Genova – si legge in una nota sottoscritta dal responsabile Cisl Genova Marco Granara – come Cisl riteniamo ingiustificabile che venga emanato un provvedimento che riguarda i lavoratori che operano per il Comune senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali che quei lavoratori rappresentano. Ricordiamo che da tempo è già stato sottoscritto un protocollo, fra amministrazione e sindacati, che tutela e salvaguarda quegli stessi lavoratori vincolando sia Comune che Città metropolitana a bandire gare d’appalto solamente con il vincolo dell’applicazione dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative in ogni settore. I CCNL garantiscono la retribuzione dei lavoratori, la loro sicurezza, i loro diritti. Riteniamo che per ragioni ideologiche e di propaganda si rischi un pericoloso arretramento e che oltre a non migliorare le condizioni dei lavoratori impiegati negli appalti si possano aprire scenari molto pericolosi mettendo in discussione garanzie sacrosante già oggi assicurate dalla contrattazione. Attendiamo al più presto un confronto vero e di merito su un tema di grande delicatezza, certamente per il futuro sarà necessaria maggiore attenzione e modalità adeguate all’importanza dei problemi che coinvolgono il lavoro”.