Ha suscitato incertezza tra gli operatori del porto di Genova e nella stessa politica il nuovo ministero del Mare. Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, commenta la novità a margine della presentazione dell’edizione genovese di Shipping, Forwarding & logistics meet industry, organizzata da Spediporto in collaborazione con Clickutility Team.
«È un bene che si prenda in considerazione il mare come bene economico, ma bisogna declinare le sfaccettature. Il ministero ricadrà sulla pesca o i porti? Non vi è dubbio che la tematica dei porti non può essere disgiunta dalle Infrastrutture. Ci aspettiamo una delega specifica, sganciata dall’itticoltura e dalla pesca, che ha senso siano associate al ministero del Sud, lasciando a competenze tecniche sulla portualità di relazionare con le Infrastrutture. Del resto pensiamo alla nuova Diga del porto di Genova».
Da Botta arrivano già alcune indicazioni al ministro della Infrastrutture Matteo Salvini: «Gli direi di puntare sull’economia marittima e il trasporto, visto che lo stanno facendo le economie trainanti. Gli chiederei di tagliare la burocrazia che costa alla collettività quanto l’inflazione, di investire nell’informatica. Rendere il Paese più efficiente ci consente di competere con i grandi player di Usa, Nord Europa e Cina. Anche il Nord Africa sta andando avanti con le zone logistiche semplificate, senza rischiamo di essere il fanalino di coda».
Sulla stessa linea anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti: «Quella del ministero del Mare è una bella suggestione, ma bisognerà capire le deleghe. Io ritengo che la portualità non possa essere disgiunta dalle infrastrutture. Non ne farei una questione di nome. Occorre ragionare in ottica di sistema, visto che parliamo di investimenti pluriennali». Benveduti ribadisce come ormai occorra muoversi come un sistema integrato: «La logistica fa parte dei vantaggi competitivi di un sistema industriale e quindi va collegato alla nostra portualità. Non ho capito bene cosa vuol dire questo ministero del Mare. Vorrei ci fosse chiarezza. In questi giochi del dividi e distribuisci, spero che prevalga l’interesse nazionale».